L’opera di Elena Mazzi a Fabriano per il Premio Ermanno Casoli 2018
È stata inaugurata l’installazione dell’artista, risultato di un workshop con i dipendenti di Elica. Ecco le immagini del progetto
Torna a Fabriano, presso la sede centrale di Elica, azienda leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti di design e orgoglio del made in Italy, il Premio Ermanno Casoli, uno dei maggiori riconoscimenti italiani che celebrano la contaminazione tra arte contemporanea e realtà di impresa, promosso dall’azienda e arrivato ormai alla diciassettesima edizione. Se lo è aggiudicato nel 2018 Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984) con un progetto dal titolo Mass age, message, mess age (Elica 2018), a cura di Marcello Smarrelli. La Mazzi ha poi realizzato un’installazione, concepita a seguito di un workshop svoltosi lo scorso giugno che ha coinvolto i dipendenti dell’azienda Elica. Artisti e dipendenti hanno inscenato una sorta di “telefono senza fili”: un gioco e, allo stesso tempo, un’indagine sulla comunicazione. Il tipico linguaggio manageriale si è trasformato a seconda di variabili ambientali e psicologiche, portando il gruppo dei partecipanti a una riflessione sulla dimensione collettiva del lavoro. L’installazione riporta in un murales le parole corrotte e reinterpretate durante il processo ludico, ed è arricchita da due sculture in alluminio, realizzate con i materiali adoperati durante le sessioni del laboratorio. Per Elena Mazzi, solita interrogarsi sull’interazione tra uomo e ambiente, un’occasione di cimentarsi con la scultura, per il Premio Casoli, la conferma di contribuire fattivamente alla ricerca artistica contemporanea nazionale.
– Valeria Carnevali
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