L’attesa del nero. Una collettiva a Roma
Galleria Varsi, Roma ‒ fino al 24 novembre 2018. In mostra le opere fotografiche nate dalla stretta collaborazione fra Canemorto, Servadio, Alberto Brunello, Mik Bòiter, Elie Carp e Milan Jespers.
La Quinta del Sordo è il nome con il quale viene identificata la casa in cui Goya andò a vivere per fuggire dalla corruzione della vita pubblica, il luogo ideale dove dipingere i propri incubi, paure concrete e intangibili come quelle del mondo che lo circondava, il luogo delle “pitture nere”.
In un isolamento che richiama quello del grande Goya, il gruppo di artisti composto da Canemorto, Servadio, Alberto Brunello, Mik Bòiter, Elie Carp e Milan Jespers si è radunato in una casa di campagna nel piccolo comune belga di Gesves. Qui ha costruito tre camere oscure trasformando l’abitazione in un laboratorio fotografico dove gli artisti hanno creato immagini (stampe ai sali d’argento) attraverso un processo ibrido tra fotografia e stampa, incisione e pittura. Il buio della camera oscura li ha guidati nella creazione di immagini nere e ambigue, istintive e deformi. Que viene el Coco (titolo che richiama l’acquatinta di Goya del 1799, “arriva l’uomo nero”), dove “el Coco”, l’oscuro spauracchio senza tempo e senza volto, si insinua nell’attesa che le immagini emergano dal buio. La traccia visiva di un’evocazione collettiva.
‒ Mattia Andres Lombardo
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