L’esplosione dell’istante. Francesco Zavattari a Lecce
Kunstschau Contemporary Place, Lecce – fino al 6 novembre 2018. Il processo di trasformazione interiore assimilato alla forza dirompente dell’esplosione. L’unicità e l’universalità dell’istante, cristallizzato nella sintesi formale del poliedro. Kunstschau presenta l’installazione ambientale di Francesco Zavattari.
La visione dell’istante, cristallizzato in una sintesi geometrica atemporale: il poliedro. O, più precisamente, la sua struttura formale essenziale, il suo “scheletro” che – sospeso nel vuoto – si sfalda in “brandelli metallici, di una sicurezza che è stata o potrà essere ancora, ma che adesso è pura instabilità”. La poetica della trasformazione esistenziale pervade l’opera di Francesco Zavattari (Lucca, 1983) protagonista, con la sua installazione ambientale, di Poliedro. Resta. Ora., la sesta mostra ‒ a cura di Chiara Bevilacqua ‒ organizzata dal collettivo Kunstschau di Lecce. E la sperimentazione va ancora a segno. Notevole è infatti l’intensità evocativa sprigionata dalla struttura rossa del poliedro: l’artista riesce a rappresentare l’attimo stesso dell’esplosione, una tumultuosa e dirompente esplosione emotiva di sentimenti contrapposti. Tra dolore esistenziale, coraggio, dubbi, paure, audacia, tumulto che animano la trasformazione interiore, Zavattari arriva a catturare l’istante, “né prima né dopo”, in cui “lo spazio esplode” e l’infinto si manifesta nella sua purezza senza tempo: “infinito istante di bellezza”. L’autore invita a non sottrarsi a tale processo ma a viverlo pienamente, in tutte le sue contraddizioni. “Stai con me” – scrive Zavattari ‒ “resta dove tutto non è stato o sarà… Qui e ora, dove tutto è invaso, immerso e pervaso, non è sofferenza, né morte né dolore. Qui e ora, semplicemente. È”.
‒ Cecilia Pavone
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