Muore Carlo Santamaria, fondatore con Umberto Raucci della Galleria Raucci/Santamaria a Napoli
Il gallerista napoletano, scomparso a seguito di una lunga malattia, aveva lanciato insieme a Raucci giovani talenti italiani, tra cui Maurizio Cattelan ed Eva Marisaldi. Aveva 63 anni
È scomparso il 18 novembre, all’età di 63 anni, Carlo Santamaria (Napoli, 1955), fondatore e titolare, insieme a Umberto Raucci, della storica galleria di ricerca Raucci/Santamaria di Napoli. Una vita dedicata all’arte contemporanea e alla ricerca di giovani talenti, superando i confini locali e confrontandosi con il mondo dell’arte internazionale. I funerali di Santamaria si terranno mercoledì 21 novembre alle ore 11 presso la Chiesa di San Pasquale a Chiaia a Napoli.
LA GALLERIA
Fondata nel 1992, la galleria Raucci/Santamaria ha iniziato la propria attività espositiva in Piazza Santa Maria la Nova, ospitando mostre di artisti emergenti italiani e stranieri: nel 1993, si sono tenute le personali di Maurizio Cattelan (che ha fatto travestire da leoni i due galleristi) ed Eva Marisaldi, ottenendo subito un grande successo internazionale. Nella sede di Piazza Santa Maria la Nova hanno esposto Mat Collishaw, Tom Friedman, Padraig Timoney, David Robbins, Miltos Manetas, Ugo Rondinone, Hannah Starkey, Mario Testino, Peter Doig, Michael Raedecker, Glenn Sorensen, Ann Lislegaard, John Pilson, Torbjörn Vejvi, Tim Rollins e K.O.S., Paulina Olowska, Cathy Wilkes, Yang Fudong, Miriam Backström, Evan Holloway e Cheyney Thompson. Risale al 2004 il trasferimento della Raucci/Santamaria in uno spazio più grande e funzionale in Corso Amedeo di Savoia, sede attuale della galleria, inaugurando il nuovo percorso con una personale di Ugo Rondinone.
LA SECONDA SEDE A MILANO
Nel 2016 Raucci e Santamaria hanno inaugurato una seconda sede della galleria a Milano, in via Francesco Redi, con una personale di Padraig Timoney dal titolo Planxty Milano. “Lo spazio è stato concepito per inedite esposizioni temporanee di mostre che, nel corso dell’anno, saranno realizzate da artisti già rappresentati o da nuove proposte”, ci raccontavano i due galleristi in questo articolo. “Queste affiancano e delocalizzano le esposizioni della programmazione della sede napoletana”. Una galleria, quindi, dalla doppia vocazione: da un lato l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui nuovi linguaggi artistici attraverso il lavoro di giovani autori internazionali emergenti, dall’altro la volontà di volgere lo sguardo sugli artisti della generazione precedente.
– Desirée Maida
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