Pianpicollo Research Residency. In Alta Langa una fattoria per la ricerca in arte e scienza
Un programma internazionale di residenze per ricercatori e artisti, a cadenza annuale, in una cascina nella Langa piemontese per un dialogo creativo con le comunità rurali. Ne abbiamo parlato con la sua ideatrice Alice Benessia
Una casa per la ricerca che offre tempo e spazio per esplorare e sperimentare le possibilità di dialogo creativo tra varie discipline – artistiche, scientifiche, filosofiche -, la natura e le comunità rurali. Tutto questo è Pianpicollo Research Residency, una residenza interdisciplinare lunga un anno, che si svolge negli spazi della cascina di Pianpicollo Selvatico, in Alta Langa, vicino al confine con la Liguria. Il suo nome significa letteralmente “Piccolo Piano Selvatico” e deve la sua origine alla sua collocazione in un piccolo altopiano circondato dai boschi. L’idea è della ricercatrice torinese Alice Benessia, laureata in fisica che da anni indaga il rapporto tra arte, scienza e sostenibilità. Dall’acquisizione della cascina nel 2011, Benessia ha avviato un progetto sperimentale di ricerca artistica e scientifica per trasformare collettivamente Pianpicollo Selvatico in una fattoria per la ricerca nelle arti e nelle scienze. Il progetto ha vinto tre sovvenzioni dell’Unione europea per la ristrutturazione del terreno e degli edifici ed è gestito dal 2017 dall’Associazione Culturale Pianpicollo Selvatico che – grazie al sostegno della Fondazione CRC, nell’ambito del bando Residenze d’Artista, e della Regione Piemonte, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino -ha avviato questo nuovo programma internazionale di residenze per ricercatori e artisti, a cadenza annuale, chiamato Pianpicollo Research Residency. Maurizio Cilli è stato il primo artista ospitato a formalizzare la sua ricerca con un’installazione in spazio pubblico fatta di pietra arenaria tipica del territorio, sulla quale ha scolpito i tracciati di una mappa che intreccia la geografia del sito, gli astri del cielo e il mondo invisibile. La posa della Pietra ha seguito un rituale preciso, una processione, coinvolgendo la comunità anche nello sviluppo di ulteriori opere scultoree e costumi per il rituale stesso. Ora sono previsti tre appuntamenti di restituzione al pubblico: il 16 novembre, presso la biblioteca di Cortemilia (CN) sul tema della cultura e del rituale; il 20 novembre presso l’Housing Giulia (TO), dove verrà realizzato un talk sulle questioni dell’abitare; il 15 dicembre, presso la Biblioteca Civica di Cuneo, con la presentazione di tutto il progetto. Ne abbiamo parlato con la sua ideatrice Alice Benessia che, insieme agli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna e ad altri, ha coordinano la residenza.
Pianpicollo Research Residency: di cosa si tratta?
Pianpicollo Research Residency è un programma annuale di residenza di ricerca interdisciplinare, ideato e coordinato da Pianpicollo Selvatico per promuovere la ricerca artistica, scientifica e filosofica come processi trasformativi in ambito rurale.
Da quali necessità nasce questa residenza?
Nasce dalla necessità contemporanea sempre più evidente di sperimentare a livello individuale e collettivo delle pratiche di dialogo creativo e non distruttivo con i sistemi viventi e con la materia in ogni sua forma.
Con quali obiettivi e sviluppi?
Pianpicollo Research Residency ha l’obiettivo di fornire spazio e tempo ai residenti per entrare in contatto con le radici della propria ricerca, dei propri valori, metodi e processi, e metterli relazione con il mondo dell’arte, della cultura e della società contemporanea, su scala locale attraverso collaborazioni dirette con la comunità ospitante, e su scala più ampia attraverso le collaborazioni internazionali nei quali sono immersi.
In che modo?
Il tempo lungo della residenza permette ai ricercatori di entrare in relazione profonda con il genius loci di Pianpicollo: il borgo nei suoi spazi interni ed esterni, la pratica agricola fondata su una relazione di cura e corrispondenza tra viventi e non viventi, il paesaggio, il territorio e la comunità nei quali è immerso.
Come si è svolta questa prima residenza?
Accanto al lavoro di Maurizio Cilli, artista visivo in residenza per la prima edizione, il programma ha ospitato due scrittori, Paul Kane (USA) e Kerry Conway (Australia) per una ricerca comune sul tema del selvatico, uno degli assi portanti di Pianpicollo, inteso come termine liminare tra il domestico e il selvaggio.
Chi sarà ospitato in futuro?
Nel ciclo successivo saranno protagonisti il sound artist Attila Faravelli e l’antropologo inglese Tim Ingold, per una ricerca sull’ascolto del paesaggio, la ricerca di un dialogo percettivo, partecipato e consapevole con le vibrazioni sonore del territorio, nel quale il suono diventa modalità di relazione e aggregazione comunitaria.
-Claudia Giraud
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