Sarah Sze in mostra alla Crypta Balbi di Roma. Tramonto in pixel tra i resti della città antica
Nell’ambito della sua personale presso la Gagosian di Roma, l’artista statunitense espone all’interno della Crypta Balbi della Capitale un masso di granito che racchiude le luci del tramonto… Ecco le immagini dell’installazione
È possibile immortalare la fugacità di un tramonto in una pietra? A tentare l’apparentemente impossibile – ma anche romantica – impresa è Sarah Sze (Boston, 1969) – artista nota per le sue installazioni realizzate con oggetti di uso quotidiano che danno vita a paesaggi multimediali -, che il 21 novembre esporrà all’interno della Crypta Balbi a Roma Split Stone (7:34), in concomitanza con la personale dell’artista attualmente in corso presso la sede capitolina della galleria Gagosian. Se nella mostra in galleria Sze amplifica la materialità delle immagini digitali attraverso una nuova serie di dipinti e una videoinstallazione – rivelando che ogni figura, sia essa stampata, proiettata o dipinta, è composta da particelle di inchiostro e luce che migrano dallo schermo alla tela e poi all’architettura per fare poi il percorso inverso –, in Split Stone (7:34) l’artista immortala in pixel la fugacità di un tramonto in un masso di granito, sottolineando nel titolo il momento esatto in cui ha scattato l’immagine sul proprio iPhone. La scultura appare tra i resti carichi di storia della Crypta Balbi divisa in due come un geode naturale: su ciascuna superficie, un cielo al tramonto evoca le immagini presenti in alcune pietre cinesi gongshi e nei soggetti spirituali del Rinascimento. Per questo progetto Sze utilizza un processo innovativo, in cui migliaia di minuscole cavità incise nel granito vengono poi riempite di pigmento colorato, traducendo le tecniche di litografia e stampa ad aghi in un lavoro manuale e minuzioso.
– Desirée Maida
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati