Nasce Studioconcreto, un nuovo spazio privato per l’arte contemporanea a Lecce
La nascita di un nuovo spazio progettuale per l’arte contemporanea è già di per sé una bella notizia. Nasce a Lecce Studioconcreto, lo spazio che l’artista Luca Coclite e Laura Perrone stanno per inaugurare nella loro casa-studio in città con una personale di Antonio Della Guardia
Per Lecce è doppiamente una bella notizia: a prescindere, infatti, da alcuni (pochi) appuntamenti pubblici, dall’attività di singoli professionisti e di realtà private ormai rodate come Lo.Ft (e festival di fotografia come Bitume), l’arte strettamente attuale, quindi la produzione di respiro degli anni Duemila, non è difatti al centro di progettualità specifiche.
Studioconcreto inaugura mostra personale di Antonio Della Guardia (Salerno, 1990) – opere recenti legate ai concetti di precarietà e la dicotomica relazione tra pubblico e privato –, e la sua nascita arriva perciò in un periodo (che va avanti da anni, chiaramente!) di generale stasi, a prescindere da tutte le novità che sembrano emergere dal Salento di questi anni. Forse l’operatività sulla contemporaneità che si respira (dall’esterno) in queste geografie non corrisponde alla realtà: gli appuntamenti – come le mostre – nascono e finiscono. Fanno eccezioni alcune realtà no profit che però non sono in città, come Ramdom a Gagliano del Capo e Fondazione Lac O Le Mon a San Cesario, fondata da un drappello di artisti tra cui Cesare Pietroiusti. Ma c’è chi resiste anche a Lecce, si rimbocca le maniche e prosegue. Luca e Laura ci stanno provando, con questo che “è uno spazio di indagine dinamico con il quale intendiamo, attraverso dei dispositivi dialogici, destrutturare alcuni degli strumenti e delle tematiche centrali per la nostra ricerca artistica e curatoriale, inclusa l’attività a carattere espositivo”, raccontano.
IL CONTESTO. L’AGGLOMERATO INA-CASA
“Dato il contesto in cui ci troviamo”, rammentano ad Artribune, “sarà rilevante lo sguardo sul quartiere. Come dicevamo Studioconcreto nasce all’interno di un agglomerato “INA-Casa”, le case della ricostruzione. La semplicità di queste architetture, a metà strada tra razionalismo e neorealismo, s’identificava al meglio con il profilo degli inquilini, soddisfacendo in pieno i loro bisogni. Per molti italiani hanno rappresentato la speranza di una vita migliore. Per noi sarà importante capire, alla luce dei più recenti cambiamenti, come questi bisogni e desideri appartenenti alla sfera del privato si siano modificati. E lo faremo partendo dallo spazio domestico appunto, messo a confronto con gli scenari sociali contemporanei”.
Studioconcreto germoglia quindi in un contesto – quello cittadino – in cui non c’è una galleria d’arte che si occupa dei linguaggi della contemporaneità (non mancano invece le realtà indirizzate verso la tradizione e il Novecento) e in cui sostanzialmente i bravi nomi emergenti non hanno molto spazio per informarsi, confrontarsi ed emergere.
LA RESPONSABILITÀ
“C’è una responsabilità che intendiamo risvegliare ed è quella del vicinato, della comunità, delle piccole cose. “Il futuro dei musei è dentro le nostre case” è una breve frase – quelle di Orhan Pamuk – capace di espandere in maniera vertiginosa la nostra riflessione sull’abitare e sull’ambiente domestico in terreni davvero molto fertili per la ricerca. Non a caso”, proseguono Luca e Laura, “i nostri riferimenti esperienziali e non solo teorici, trovano fondamento in alcuni casi emblematici come il loft newyorkese sede di Experimental Intermedia (New York, 1968), che abbiamo avuto la fortuna di vivere nel 2017 e dal quale attingiamo nell’approccio interdisciplinare; per arrivare alla più prossima esperienza di Spigolizzi, la casa-atelier di Norman Mommens e Patience Gray che a Salve, negli anni ‘70, portava avanti un singolare progetto di pedagogia radicale. Da questo punto di vista, di nostro interesse, è stato quello di mappare il proliferare di luoghi domestici che, in mancanza di spazi istituzionali, si sono aperti a progetti di rilevanza culturale”. Residenze, editoria, dialoghi, collezionismo: sono questi alcuni punti di riferimento per Studioconcreto. Sulla programmazione del prossimo futuro vige il massimo riserbo. Intanto fino al 26 dicembre, data di chiusura della mostra, ci saranno altri appuntamenti legati proprio a Della Guardia e al suo impegno per questo progetto.
– Lorenzo Madaro
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