I 113 anni della mitica Amarena. A Bologna il Premio Fabbri si apre alla fotografia. Le immagini
Sesta edizione della rassegna d’arte promossa dall’ultracentenaria azienda dolciaria bolognese. Dopo scultura e pittura, il Premio Fabbri si apre per la prima volta alla fotografia con una selezione a cura di Nino Migliori
Natale, tempo di dolci e golosità. All’approssimarsi delle festività non poteva mancare una mostra legata al marchio che, nel campo del food, incarna quel valore aggiunto che unisce generazioni. Il vaso in ceramica dell’Amarena Fabbri, con i suoi inconfondibili decori blu e bianchi, è infatti da 113 anni il prodotto-simbolo della gastronomia made in Italy. Ma è anche un Premio per l’arte che, giunto alla sua sesta edizione, ha deciso di cambiare e di puntare sulla fotografia. “È la prima volta che il Premio Fabbri, assegnato con cadenza triennale, sceglie in modo specifico la fotografia. Scultura e pittura avevano fatto da padrone in tutte le precedenti edizioni”, ha dichiarato Nicola Fabbri, Amministratore Delegato della Fabbri. “Una scelta che trova ragione nella sempre maggiore internazionalità del nostro marchio, oggi presente in più di 100 nazioni nei 5 continenti. Il linguaggio della fotografia appare oggi più ‘universale’ di quello, pur assoluto, dell’arte. Già in questa edizione vantiamo autori di provenienza o respiro internazionale per cogliere le visioni originali, diverse, sicuramente stimolanti che vogliamo far emergere dalle sensibilità di ciascun territorio”. Così diciannove scatti di altrettanti fotografi internazionali – selezionati da Nino Migliori (Bologna, 1926), padre fondatore della fotografia italiana del Novecento e, in gioventù, tra i vincitori della prima edizione del Premio Fabbri – interpretano la celebre Amarena in una grande mostra allestita a Palazzo Pepoli Campogrande. Ecco le immagini.
– Claudia Giraud
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