A Torino nasce Freaks Cabinet, la (non) project room all’interno della Galleria San Federico

Un progetto dell’artista Pablo Mesa Capella e del collezionista Marco Albeltaro, dentro lo spazio GSF Contemporary Art, gestito insieme al gallerista torinese Riccardo Costantini. Al via con Ray Smith e la sua storia di Natale

Solo un anno fa nasceva a Torino GSF Contemporary Art, lo spazio di Riccardo Costantini della omonima galleria torinese di via Giolitti, gestito in società con il collezionista biellese Marco Albeltaro. Ora, la loro collaborazione, attiva anche sulla piazza di Milano con l’Over the trash project room, si condisce di un nuovo capitolo, con l’entrata in gioco di un nuovo protagonista: l’artista Pablo Mesa Capella. Sua, infatti, l’idea, mutuata dalla sua città d’origine Malaga, di aprire Freaks Cabinet: uno spazio un po’ “insolito” all’interno della galleria torinese, con sede nei prestigiosi locali della Galleria San Federico, l’edificio commerciale degli anni ’30 che sorge tra via Roma e Piazza San Carlo.

IL PROGETTO

Lo spazio nasce dalla collaborazione fra me e Pablo Mesa Capella, un artista con cui lavoro da tempo e che stimo moltissimo”, racconta ad Artribune Marco Albeltaro. “Abbiamo deciso tutti e due, io collezionista e lui artista, di cambiarci d’abito e diventare curatori di Freaks Cabinet, un progetto realizzato in uno spazio apposito dentro GSF Contemporary Art”. In una trentina di metri quadrati, artisti di caratura internazionale si alterneranno periodicamente, proponendo progetti site specific, poiché lo spazio (piccolo come una project room, ma senza esserlo perché accoglierà solo artisti affermati e non emergenti) avrà una sua programmazione mensile, indipendente da quella delle mostre della galleria. “Abbiamo scritto un manifesto programmatico in cui lo spazio diventa personificato”, interviene Pablo Mesa Capella. “Freaks Cabinet è lo spazio che prende il sopravvento quando la galleria ufficiale è uscita a farsi una birra. È qualcosa di diverso dalla galleria elegante situata dentro uno spazio chic come Galleria San Federico, ma non è uno spazio off e nemmeno una Project Room, è qualcosa in cui le persone possono stare da sole, o in pochi e fermarsi a guardare, a riflettere”.

LA PRIMA MOSTRA

Si comincia il 6 dicembre (per continuare fino al 12 gennaio 2019) con la personale di Ray Smith (Brownsville, 1959), artista con presenza museale internazionale che ha lavorato con Gagosian e Sperone, fra gli altri. “Coinvolgiamo artisti internazionali importanti, il primo è Ray Smith, che per la mostra inaugurale ha pensato ad una storia di Natale. Sarà un ciclo di opere inedite in cui l’artista racconta una vicenda americana legata al mondo della Chiesa e degli abusi.  Ma stiamo trattando con altri di uguale livello”, continua Albeltaro che aggiunge: “Il nome dello spazio nasce da Freaks, un film degli Anni Trenta che propone un mondo abitato da fenomeni da baraccone, e Cabinet, dal rimando al Cabinet de curiosités. Vogliamo lasciare un’aura di mistero attorno a questo progetto, perché vogliamo che i visitatori e i collezionisti lo vedano dal vivo e vivano un impatto che sarà sicuramente forte e straniante”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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