Al CRAC di Taranto la mostra di Ennio Tamburi a pochi giorni dalla sua morte

Inaugura, purtroppo postuma, la retrospettiva curata da Luca Arnaudo e Roberto Lacarbonara dedicata al maestro da poco scomparso. Intitolata Continuo, è l’ultimo progetto realizzato dall’artista.

“Io Ennio lo conoscevo bene, eravamo amici, e nel trovarmi ora a riflettere sulla sua mancanza vorrei poter rendere almeno in parte, a chi legge, anche lo spirito e la sensibilità dell’uomo. Incontrai per la prima volta Ennio nel 2005 in occasione di una mostra in una gioiosa galleria romana che ora non c’è più, la LIART al parco di Villa Borghese, e mi conquistò subito la sua intelligenza rigorosa ma lieve, l’amore per una misura compositiva nelle cose, intravista anche in elementi all’apparenza trascurabili, che donava all’ispirazione una quieta solidità”. Così scriveva sulle nostre colonne, un paio di giorni dopo la triste scomparsa di Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) l’amico e curatore Luca Arnaudo, in un appassionato ricordo. Negli stessi giorni Arnaudo, in compagnia di Tamburi stesso e del direttore artistico del CRAC di Taranto, Roberto Lacarbonara, stava lavorando a comporre la mostra Continuo che inaugurerà, purtroppo postuma, il 15 dicembre.

N30, 2011, Ennio Tamburi

N30, 2011, Ennio Tamburi

IL PERCORSO ESPOSITIVO

A Taranto, presso il CRAC, saranno in mostra opere del passato, ma anche lavori più recenti, carte di grande formato alcune delle quali inedite, che toccano le tematiche care all’artista di natura, tempo e vita, avvolte nel turbinio dell’astrazione pittorica che fu propria della sua pratica. “La mostra di Tamburi”, spiega Roberto Lacarbonara, “sviluppa un’idea di continuità ed evoluzione della ricerca segnico-formale attraverso il disegno e la grafica d’arte, aspetti centrali nella genesi del Centro di Ricerca di Taranto. In seguito alla personale di Strazza nella scorsa primavera, quella di Ennio rappresenta un nuovo focus sulla natura fragile della carta e sulla qualità evanescente del colore ad acquerello o del pastello. La dimensione lirica, sensibile, introspettiva dell’opera agisce come zona di sosta meditativa, una sospensione ed insieme una ricerca spirituale. La lezione di Tamburi, la sua eredità, sta nel dare al segno la fecondità dell’immaginazione”. La mostra, ideata insieme a Tamburi, porta negli spazi del centro culturale pugliese, alcune delle opere della grande retrospettiva che fu dedicata al maestro nel 2012 dalla Galleria Nazionale di Roma.

N23, 2007, Ennio Tamburi

N23, 2007, Ennio Tamburi

IL PUNTO SUL CRAC

La mostra di Tamburi è l’ultima del 2018, ma anche di un percorso durato un anno e mezzo che ha caratterizzato la startup del Centro di Ricerca di Arte Contemporanea nato su una collezione di progetti, disegni e studi preparatori di artisti storici, come riportato da Artribune a maggio 2017. Il museo, presieduto dall’artista Giulio De Mitri, presenterà nel 2019 le nuove acquisizioni, con uno sguardo che punta anche fuori i confini del nostro Paese e alle generazioni più giovani, e, tra i molti eventi in programma, una collettiva con opere provenienti dalla collezione Il Bulino, in prosecuzione con il progetto attualmente in svolgimento presso la GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.

Santa Nastro

Taranto// 15 dicembre 2018, ore 18.30
Fino al 30 gennaio 2019
CRAC Puglia | Centro di Ricerca Arte Contemporanea
Ex Convento dei Padri Olivetani (sec. XIII)
Corso Vittorio Emanuele II, 17
www.cracpuglia.it

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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