Graffiare il presente: 21 artisti dipingono le sfide di tutti i giorni
Una collettiva che vuole raccontare le esperienze, le sfide e le paure che gli artisti, ma soprattutto l’uomo contemporaneo, vivono tutti i giorni
È organizzata dall’Associazione Culturale Casa Testori la mostra Graffiare il presente in cui sono esposte circa trenta opere di artisti nati tra gli anni Settanta e Ottanta che scelgono la pittura come mezzo per esprimere e dare forma alle sfide che, ognuno in maniera diversa, affronta ogni giorno. Il progetto a cura di Daniele Capra e Giuseppe Frangi presenta alcuni dei lavori realizzati dai 21 artisti durante il 2018, e che rappresentano con intensità le esperienze che hanno vissuto o che vogliono far emergere. Quello che spinge gli artisti a servirsi della pittura è una missione estetica, esistenziale e politica. A esporre sono Paola Angelini, Mirko Baricchi, Paolo Bini, Lorenza Boisi, Thomas Braida, Alessandro Calabrese, Linda Carrara, Nebojša Despotović, Matteo Fato, Agostino Iacurci, Andrea Kvas, Francesca Longhini, Tiziano Martini, Isabella Nazzarri, Marco Pariani, Nazzarena Poli Maramotti, Alessandro Roma, Nicola Samorì, Alessandro Scarabello, Caterina Silva, e Aleksander Velišček. Vi presentiamo una selezione degli artisti che partecipano alla collettiva.
– Ilaria Bulgarelli
Novate Milanese (MI) // fino al 20 gennaio 2019
Graffiare il presente
Casa Testori
Largo Angelo Testori 13, Novate Milanese (Milano)
www.casatestori.it
MIRKO BARICCHI
Mirko Baricchi (La Spezia, 1970) da molta importanza al processo creativo, all’azione attraverso la quale prende forma l’opera, come nella serie Selva dove l’artista asporta il colore, prima che si asciughi, con le dita, i pennelli e i cannovacci, creando forme che rimandano a micro-paesaggi di boschi.
PAOLO BINI
In Sentiero di Eden Paolo Bini (Battipaglia, 1984) filtra e offusca la realtà sovrapponendo alla tela dei nastri colorati. La sua opera che si sviluppa in verticale vuole richiamare una saracinesca, una finestra oltre la quale non è concesso vedere.
LORENZA BOISI
È attraverso le pennellate vigorose di Lorenza Boisi (Milano, 1972) che prendono forma figure umane, paesaggi ed elementi vegetali. Il colore distribuito a zone sulla tela, racconta la storia di Endymion, personaggio della mitologia greca, che qui è rappresentato mentre dorme dal sonno imposto da Zeus, con il libro omonimo di John Keats.
THOMAS BRAIDA
Thomas Braida (Gorizia, 1982) racchiude nel titolo delle sue opere il messaggio che vuole esprimere. In Voglia di mare sono raffigurate due figure femminili con delle onde dipinte sul corpo, come se fosse il risultato di body painting, che esprimono quindi il desiderio marino dell’artista.
LINDA CARRARA
Si avvale della tecnica del frottage Linda Carrara (Bergamo, 1984) nel realizzare l’opera Frottage #01, risultato della distribuzione del colore sulla tela disposta a terra, con l’intenzione di coprire tutta la superficie, facendo emergere i segni delle mattonelle. Come emblema del processo creativo vengono ricreate con la pittura due pezzi di nastro adesivo di carta.
NEBOJŠA DESPOTOVIC
Zum blauen Stern dell’artista Nebojša Despotovic (Belgrado, 1982) è un ritratto della propria famiglia in cui emerge con una forma essenziale la figura umana, che aleggia nell’ambiente domestico.
FRANCESCA LONGHINI
Nell’opera The sleeper who wants to be awakened is dreaming lions di Francesca Longhini (Brescia 1985) emerge la tecnica dell’artista nel creare forme complesse, e di porle in rilievo grazie all’uso dei colori ma anche applicando la foglia d’oro, d’argento e di rame, giocando così con le diverse materialità.
TIZIANO MARTINI
Tiziano Martini (Soltau, 1983) applica una pratica pittorica processuale nella quale rimuove dalla tela il colore parzialmente asciutto fino a che non emerge la forma desiderata, lasciando la tela grezza ma anche le macchie create in studio.
ISABELLA NAZZARRI
Isabella Nazzarri (Livorno, 1986) inserisce nell’opera Gli elementi si rincorrono componenti solidi e fluttuanti, ponendoli a contrasto tra loro tramite la pittura, e generando un vortice che simula il movimento.
NAZZARENA POLI MARAMOTTI
Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) rappresenta in Roma un paesaggio etereo in cui le pennellate delineano figure che aleggiano in un paesaggio illuminato da un bagliore proveniente dall’alto.
NICOLA SAMORÌ
Nicola Samorì (Forlì, 1977) utilizza i difetti dell’onice dandogli una funzione. Nell’Assunzione il foro nella parte superiore coincide con lo spazio in cui sarebbe dovuta essere la figura di Maria. Il buco destabilizza l’osservatore, l’artista vuole così ricreare lo stato d’animo in cui vive l’uomo contemporaneo.
ALESSANDRO SCARABELLO
Nella serie Phoenix Alessandro Scarabello (Roma, 1979) dipinge scorci di vita a volte indecifrabili lasciando all’osservatore il compito di comprendere l’opera, con soluzioni che molto spesso emergono dal proprio bagaglio personale.
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