L’ International Biennial Association lancia Pass, la rivista del network
Il periodico propone un approccio critico innovativo verso il mondo delle mostre a cadenza temporanea.
Era l’ottobre 2012 quando durante “Shifting Gravity” il primo World Biennial Forum che si tenne a Gwangju e Seoul nella Corea del Sud, si concepì l’urgenza di creare un organismo capace di unire e dar voce comune a Istituzioni complesse come quelle delle Biennali.
Capitanato da Marieke van Hal, direttrice della Biennial Foundation, insieme a Yongwoo Lee, Presidente della Gwangju Biennale Foundation e Elke aus dem Moore, capo del dipartimento Arte Visuale dell’Institut für Auslandsbeziehungen, il forum ebbe una tale partecipazione attiva che, all’interno di un incontro tra rappresentanti delle varie Biennali, scaturì l’idea di creare l’Intenational Biennial Association.
MEZZO INDISPENSABILE PER IL NETWORK
Da allora l’IBA è il principale strumento che rappresenta le mostre a cadenza periodica e incoraggia la ricerca e lo scambio di conoscenze tra istituzioni, esperti e ricercatori che ruotano nel campo dell’organizzazione di biennali e triennali. Grazie all’organizzazione di incontri ed eventi e ad una piattaforma che permette un sistema di rete tra gli associati, l’International Biennial Association è un mezzo di comunicazione e di studio fondamentale.
La sede attuale è a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti e il board è composto dalla presidentessa Sheikha Hoor Al Qasimi (presidente del Sharjah Art Foundation) e dalle vicepresidenti Bige Örer (Direttice della Biennale di Istanbul) e Sally Tallant (Direttrice della Biennale di Liverpool).
IL PUNTO DI VISTA CRITICO
La rivista avrà una cadenza annuale e si pone come uno strumento per tracciare il ruolo interpretativo e sperimentale delle biennali d’arte contemporanea nel mondo. Attraverso diversi approcci e punti di vista, Pass esplora il dialogo tra artisti, luoghi e pubblico in diverse modalità e contesti. Grande rilevanza è data alla valutazione critica da parte dei professionisti del settore, che condividono anche esperienze e conoscenze.
Pass è stata presentata ufficialmente in India presso la Kochi-Muziris Biennale; contributors di questo primo numero saranno alcuni tra i protagonisti del dibattito contemporaneo nel mondo, in uno scenario globale che percorre in lungo e in largo molteplici latitudini, spaziando dall’Europa al Sud America, fino a New Orleans. Saranno infatti coinvolti: Adelina Cüberyan von Fürstenberg, Basak Senova, Bose Krishnamachari, Claire Tancons, Gabriel Pérez-Barreiro, Gerardo Mosquera, Iara Boubnova, Jens Hoffmann, Jochen Volz, Jonatan Habib Engqvist, Kitty Scott, Natasha Ginwala, Nav Haq , Nevenka Sivavec, Richard Ibghy & Marilou Lemmens, Sylvie Fortin (che è anche l’editor della nuova rivista) e Xenia Kalpaktsoglou. La commissione editoriale è composta da Anne Barlow, Basak Senova e Bige Örer, mentre il design è affidato allo Studio Gusto di Miami; fondato nel 2013, lo studio spazia tra art direction e grafica, annovera collaborazioni con realtà come The Bass Museum of Art e Miami Light Project di Miami e ha inoltre ideato “books are nice” piattaforma che promuove edizioni stampate attraverso pubblicazioni, eventi e una libreria pop up. Oltre al lancio iniziale, seguiranno numerosi appuntamenti di presentazione, ospitati dai membri dell’IBA a Göteborg, Karachi, Istanbul, Sharjah, Stoccolma, Vienna.
FENOMENO BIENNALI: L’OSSERVAZIONE
La realizzazione di una rivista era stata proposta e approvata durante la terza assemblea generale dell’IBA, svoltasi alla Triennale di Milano nel 2016; l’idea è nata dalla necessità di avere una piattaforma capace di esaminare le esposizioni biennali nella loro evoluzione formale e critica, come possibilità di incontro e sperimentazione tra culture differenti. Proprio a questi aspetti Pass si propone di aggiungere una voce che mancava: quella degli operatori, dei curatori, dei critici e di chi è coinvolto in primo piano che può condividere la propria esperienza, in modo da favorire una continua progressione nell’osservazione di un fenomeno, quello delle biennali, in continuo cambiamento e che interessa ora non solo il campo dell’arte contemporanea in senso stretto, ma anche settori come quelli antropologici e di cultura sociale.
PRECEDENTI ILLUSTRI: UNIVERSES IN UNIVERSE
Parlando di piattaforme per lo scambio di informazioni sull’arte contemporanea, non si può non nominare Universes in Universe, il primo osservatorio sulle Biennali creato dal curatore e critico tedesco Gerhard Haupt e dall’artista argentina Pat Binder. Online già dal 1997 l’UiU nacque come reazione alla visione culturale autoriferita dell’America e Europa dell’Ovest, aprendo un dibattito capace di favorire l’incontro e lo scambio tra tutti i tipi di cultura, pur nelle loro unicità. Concentrandosi principalmente sull’analisi delle esposizioni Biennali, l’UiU divenne un punto di scambio importante anche per molti artisti internazionali, utilizzando gli strumenti di internet per aprire un dibattito sull’importanza dell’arte dell’Africa, Asia e America Latina.
– Chiara Chiapparoli
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