t/wins. Quando una vecchia t-shirt diventa politica

Parte da Torino un progetto che sta a cavallo fra impegno sociale, comunicazione e moda. In anteprima ne vedrete uno scampolo allo stand di Artribune ad Arte Fiera (attenzione alle magliette indossate!) e poi online dal 1° febbraio. Il resto lo trovate spiegato nell’intervista agli ideatori.

Sul sito del progetto si legge che t-wins è Marco Ruba, Mara Luciani e Born in Berlin. Presentatevi.
Marco Ruba è un autore di contenuti creativi e professionista della comunicazione visiva. Ha scritto i libri Homofobicus, La creatività è dall’altra parte del vento e la collana Lezioni di fotografia di Oliviero Toscani (Corriere della Sera). Nel mezzo, ha realizzato campagne pubblicitarie internazionali, diretto video e ideato progetti editoriali di vario tipo.
Mara Luciani è un architetto e designer torinese, con passioni che spaziano dall’arte allo sport, dai viaggi alla letteratura fino ad arrivare a corsi di “sopravvivenza sartoriale”.
Born in Berlin è un’azienda che produce abbigliamento in maniera totalmente artigianale da quindici anni. Nata nel 2005, ha due fondatori: Judith Hohnschopp (berlinese, designer e torinese d’adozione) e Simone Mussat Sartor, artista torinese. Born è entrata a far parte di t-wins principalmente per quanto riguarda l’aspetto creativo e produttivo della t-shirt.

Dunque, t-wins consiste nel tagliare a metà delle t-shirt, ricomporle in maniera tale che si formino due gemelli complementari e poi lasciarle andare al proprio destino. Iniziamo dalla componente “comunicativa”: cosa si intende comunicare, appunto, con il progetto?
Che non siamo soli. Che significa tante cose. Oltre all’aspetto ludico – la caccia a un’anima gemella in giro per il mondo – ci sono risvolti estetici e culturali. I nostri armadi sono pieni di vestiti che non mettiamo mai, l’industria del fast fashion continua a proporre roba usa e getta senza sosta. Questo significa riempire le strade di magliette che saranno subito “brutte”, passate, con tutto ciò che oggi comporta in termini ambientali. La logica delle t-wins è opposta: ogni maglietta assume significati ben precisi, e quindi è di per sé concettualmente ed eternamente “bella”.

Le t-shirt di t-wins. Zoro

Le t-shirt di t-wins. Zoro

Il “sottotitolo” del progetto è Magliette sans fronteras. Sono tre lingue e l’acronimo MSF fa pensare a Medici Senza Frontiere. E qui c’è la componente sociale. Ci spiegate meglio?
Le merci sono sempre libere di girare, le persone no… Ogni t-wins è una divisa diversa, senza patria, un invito a immaginare a un pianeta che gira, in tutti sensi. C’è tanta gente che condivide gli stessi valori di base, in teoria elementari… mi sembra superfluo citarli. La logica di t-wins è che ogni “collezione” tratti un argomento globale.
Il primo che ci è sembrato urgente evidenziare è quello dei fenomeni migratori. Per questo le prime t-wins comprabili sono fatte per metà da magliette di migranti e per metà di personaggi pubblici che si sono occupati del tema: Erri De Luca, Domenico Lucano, Roberto Saviano, Oliviero Toscani e Zoro (ne approfittiamo per ringraziare loro e la coop Liberitutti di Torino che ci ha veicolato le magliette dei migranti).

Dove si troveranno le magliette?
Saranno presentate ad Arte Fiera a Bologna e acquistabili tramite asta online, a partire dal 1° febbraio (sul nostro sito verranno pubblicati i link).

E il ricavato?
Sarà devoluto interamente a Medici Senza Frontiere.

t-wins. David

t-wins. David

In che modo verranno distribuite e commercializzate le magliette?
Inizialmente, solo online, tramite il sito. È un progetto aperto, chiunque può partecipare inviando una maglietta, magari rotta, vecchia, fuori moda. Le diamo nuova vita.

Perché dovrei acquistare una t-shirt invece di fare semplicemente una donazione?
Perché sono belle e divertenti. La solidarietà economica è una scelta in cui ci sentiamo a nostro agio per questo progetto, ma non è il fine ultimo per cui è nato.

Qual è il plus?
Il “plus” è sapere che lo smontaggio, l’accoppiamento e il rimontaggio delle t-wins è un procedimento artigianale fatto da persone che hanno coscienza di ciò che stanno producendo e che, con il semplice gesto di ricucire due metà diverse, dichiarano una precisa posizione politica e sociale.

Marco Enrico Giacomelli

www.t-wins.org/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

Scopri di più