Galleria Christian Stein, Milano ‒ fino al 6 aprile 2019. Ricami, arazzi, francobolli, illustrazioni di botanica sono gli elementi di un crocevia di percorsi che ricorda l’arte musiva bizantina, “prestata” alla riflessione sul tempo come forza invisibile nelle dinamiche umane.
Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964) non è nuova alle riflessioni sul tempo, che traduce in opere dall’estetica movimentata, ricche di colori e che evocano suggestive memorie dell’arte musiva bizantina. Per la sua prima mostra nella galleria milanese, l’artista si concentra su trame e reti di connessione. Focus della rassegna, un vasto mosaico di 100mila francobolli usati, testimoni a loro modo del tempo, che lasciano pensare a una mappa di storie e ricordi personali. Parallelamente, si sviluppano sul pavimento microcosmi geometrici o dai motivi floreali e vegetali, dal fiabesco sapore medievale.
Tutti insieme danno vita a una colossale Creazione, artistica e concettuale, che riproduce il brulicare delle relazioni umane e naturali: un labirinto di possibili simboli scientifici o esoterici, una geografia di linee e colori che, come un orologio, scandisce il turbinare degli individui, e di conseguenza, per via indiretta, l’inesorabile scorrere del tempo.
‒ Niccolò Lucarelli
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Niccolò Lucarelli
Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.