Nella selva oscura del tatuatore. Pietro Sedda a Oristano

Pinacoteca Comunale Carlo Contini, Oristano ‒ fino al 6 gennaio 2019. Vent’anni di ricerca di un poliedrico artista: la prima grande antologica di Pietro Sedda a Oristano. “Realistici” racconti noir di vita contemporanea, dove il corpo è il protagonista.

Nel mare magnum dell’arte contemporanea naviga un “artista-marinaio”: il suo nome è Pietro Sedda (Cagliari, 1969), cresciuto a Oristano, diplomatosi presso l’Istituto d’Arte nel 1989 e successivamente trasferitosi a Milano, dove si laurea nel 1995 all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dal 1999 comincia a tatuare, apprendo uno studio a Oristano e poi spostandosi in altre città come Londra (2004), Urbino (2006) e infine Milano (2006), dove è diventato un riconosciuto tatuatore di fama internazionale, grazie al suo studio The Saint Mariner.
Nel 2000, nelle vesti del suo alter ego Pietrolio, il mascherato artista sadomaso di nero vestito in bicicletta (anch’essa rigorosamente nera), con piccoli dipinti appesi alle spalle, imperversa durante le inaugurazioni delle mostre di altri artisti, performando e rinfrescando, con la sua oleosa presenza, impolverati vernissage attraverso momenti di arte situazionista-relazionale-programmata a forte carica emotiva e perturbante.

LE MOSTRE

Partecipa ed espone in numerosi contesti nell’isola natia. Risale al 2000 la prima personale a Nuoro nel Caffè Tettamanzi, storico Bar Majore nel centrale Corso Garibaldi, luogo ricordato ne Il giorno del Giudizio da Salvatore Satta e in Cosima da Grazia Deledda. Approda in seguito al PAV Padiglione Arti Visive di Berchidda per Time in Jazz, e in varie esposizioni collettive presso il MAN di Nuoro e in altri luoghi deputati all’arte in Italia e all’estero. Recentemente ha collaborato come designer per grandi aziende come la BMW, per la quale ha customizzato, “tatuandoli”, cinque esemplari di un’auto di recente produzione. I suoi lavori sono pubblicati in alcuni libri dalla Logos edizioni di Modena, per ultimo Neroblue, edizione limitata di cinquecento copie, presentato a Parigi presso il Mondial du Tatouage nel 2017.

Pietro Sedda, Senza titolo, 2016-17

Pietro Sedda, Senza titolo, 2016-17

A ORISTANO

Nelle sale della Pinacoteca Contini sono esposte circa ottanta opere realizzate tra il 1998 e il 2018, venti anni di ricerca nel solco di una coerenza stilistica che fa del nero la costante simbolica della sua poetica. All’ingresso alcuni grandi disegni su carta da spolvero rappresentano animali in stile graffitista Anni Ottanta. Segue una sfilata di immagini ambigue, misteriosi personaggi dipinti, con citazioni che vanno da Caravaggio alla Bad Painting. I Follicoli, le Falene e i Fachiri affollano i suoi dipinti su carta, su tavola e su supporti di produzione più industriale e “pop” come le decorate tovaglie in plastica: sono i protagonisti di una società borderline, a testimoniare le rivoluzioni sociali e sessuali in atto negli ultimi decenni, ci parlano di amore e morte ricordando allo spettatore che la vita è breve e va vissuta pienamente. Nei disegni alcuni surrealistici ritratti dove il volto si trasforma in paesaggio in un continuo viaggiare per nuovi mari da esplorare. In mostra sono esposte anche polaroid, fotografie e video (Aftereight, 2005, Blueblood, 2006/2007) che completano lo sviluppo e la coerenza del suo lavoro. I titoli delle opere sono anch’essi parte attiva nel descrivere un mondo dove il corpo è protagonista, diventando icona e sindone.

 Alessio Onnis

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Alessio Onnis

Alessio Onnis

Alessio Onnis (San Gavino Monreale, 1979) è un artista. Vive tra Guspini (VS) e Sassari. Formazione: Accademia di Belle Arti di Sassari. Si interessa principalmente di pittura e incisione. Ha partecipato a numerose mostre, tra cui: 2010 – Roma, La…

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