Angelo Bellobono. Dagli Appennini a Roma
AlbumArte, Roma ‒ fino al 28 febbraio 2019. Angelo Bellobono dipinge il suo viaggio-esperienza come ritorno alle radici comuni dell’Uomo e della Natura.
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Varcando la soglia di AlbumArte per la mostra Angelo Bellobono | Linea Appennino 1201 si è subito richiamati in una dimensione di silenzio e di ascolto. Immediato si apre lo scenario sul viaggio compiuto da Angelo Bellobono (Nettuno, 1964) lungo la “colonna vertebrale” appenninica, su irte cime e dolci vallate. Lo spazio silente accoglie tele a parete o adagiate su piani rialzati, che segnano un percorso di scoperta, mentre gli artist book sono diari di un viaggio reale e dell’anima, una meta-riflessione in cui perdersi e ritrovarsi.
Fulcro del vagabondare è Monte Appennino, grande tela in apertura, summa delle vette, delle terre nella loro unicità, come quadratura del cerchio e sintesi della circolarità dei corsi e del tempo naturale. È simbolo del valore dei rilievi appenninici quale anello di congiunzione tra quelle Italie ancora distanti fisicamente e culturalmente, metafora della “barca” che percorre e attraversa e che, nel mezzo del Mediterraneo, permette di guardare in lontananza, di avvistare all’orizzonte e di perdere lo sguardo all’infinito.
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Angelo Bellobono, Quadreria, 2015-18. Photo Sebastiano Luciano. Courtesy AlbumArte, Roma
UOMO E NATURA
Bellobono racconta dell’elegante universo della Natura e lo fa con tocchi delicati, ma incisivi.
I lavori esposti, nel loro insieme, formano un’opera totale che si estende oltre il visibile e che si compone dell’esperienza del viaggio, del cammino intrapreso, del tempo e del contatto con la natura, del respiro dell’aria d’alta quota e dei profumi della vegetazione, dell’ascolto dei sussurri e delle vibrazioni di piante, rocce, terre e animali.
Nella definizione di una mappa fisica ed emotiva, Bellobono ci riporta n contatto con le nostre radici, in un percorso ancestrale e catartico, a ricordarci, nel vortice di un’arcana energia, di quel legame inscindibile tra Uomo e Natura.
‒ Eloisa Saldari
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