Il lento scrutare del cambiamento. Mai Lang a Torino
Associazione Quasi Quadro, Torino ‒ fino al 21 febbraio 2019. In occasione del Capodanno Cinese 2019 organizzato da ANGI Torino – Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese, l’Associazione Quasi Quadro presenta la mostra “Lento scrutare”, secondo atto dello scambio culturale avvenuto a Wencheng (Wenzhou) nel novembre 2018, durante la manifestazione internazionale “Slow City”.
I disegni a penna e le incisioni di Mai Lang – che tradotto significa “Onda di grano” – pseudonimo di Qian Shengyi (Wenzhou, 1978) raccolgono non solo la memoria collettiva che dal popolo si riflette nel paesaggio, ma restituiscono anche un presentimento di ciò che l’accanimento urbanistico e il progresso tecnologico causerà nell’assetto sociale dei territori ancorati alla tradizione cinese. Una visione, a metà tra passato e futuro, che immortala l’attimo presente con una funzione quasi prescrittiva, didattica – non a caso, l’artista insegna da anni pittura a Zhejiang, impegnandosi nella promozione e mantenimento della cultura locale. I soggetti di Mai Lang, naturali e artefatti, narrano un “altrove” antico e al contempo imminente; un punto di tempo e spazio che connette Oriente e Occidente globalizzati.
L’artista commenta così alcuni suoi disegni: “I palazzi nuovi sono sullo sfondo; lontani, si avvicinano progressivamente ai primi piani di case costruite tradizionalmente. I giganti, i grattacieli, si ergono tutti uguali, imponenti. Le case sono formate da migliaia di storie: la vera memoria della Cina”.
UNA TECNICA FORMIDABILE
Pensieri che si traducono con tecnica formidabile nei tratti delle opere dell’artista: il paziente lavorio e la finezza del segno preciso rendono Shengyi un degno erede della grande arte incisoria orientale, pur senza rinnegare l’attualità delle prospettive: “Oggi molte costruzioni e molte opere scritte e disegnate vengono spacciate per antiche, soprattutto per attirare turisti. La memoria delle tradizioni si confonde tra riproduzioni e finzioni; l’artista ha il dovere di recuperare l’autentico intriso nel suo tempo”.
Infine, da menzionare le opere che, utilizzando lo stile antico e intramontabile delle stampe cinesi, restituiscono l’immagine della città sabauda: “Torino mi ha ricordato, per certi versi, alcuni paesi della Cina; ma qui i grattacieli sono pochi e le pietre delle strade ricordano ancora chi le ha percorse. Il rispetto per la storia a Torino si percepisce subito; per questo ho voluto disegnarla”. Un omaggio commovente a una città reduce da recenti cambiamenti sconvolgenti, osservati con un improbabile e perciò pregnante Lento scrutare.
‒ Federica Maria Giallombardo
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