Musica fatta di oggetti all’HangarBicocca di Milano, tra gli Igloo di Mario Merz. Le immagini
David Toop ha portato la sua musica “materica” all’interno della mostra “Igloos” di Mario Merz. Tra le opere del maestro dell’Arte Povera, schiume, forme, spugne, nuvole e vortex
Foams, Heaps, Sponges, Clouds And Vortexes, che tradotto in italiano sarebbe Schiume, Forme, Spugne, Nuvole e Vortex è il concerto del musicista e compositore statunitense David Toop (New York, 5 maggio 1949) che Pirelli Hangar Bicocca ha presentato al pubblico lo scorso 21 febbraio, insieme alla partecipazione di John Butcher e Lucie Štěpánková. Un concerto fatto di suoni materici, in linea con la ricerca che l’artista sta portando avanti dagli albori della sua carriera. A partire dal 1970, infatti, Toop ha sviluppato una sua personale pratica che spazia tra musica e ascolto, suono e materiali: un linguaggio musicale poetico e profondo, parte fondamentale della sua ricchissima attività che comprende l’improvvisazione musicale, la performance, la scrittura, le sonorità elettroniche, il field recording, la curatela di mostre, la creazione di installazioni di sound art e l’opera lirica. Il maestro, nato negli Stati Uniti da genitori inglesi, già spalla di Brian Eno, vanta collaborazioni con Rie Nakajima, Akio Suzuki, Tania Chen, John Butcher, Elaine Mitchener, Henry Grimes, Alasdair Roberts, Thurston Moore (co-fondatore dei Sonic Youth), Ryuichi Sakamoto.
FOAMS, HEAPS, SPONGES, CLOUDS AND VORTEXES
Negli spazi di Pirelli HangarBicocca è andato in scena un concerto in linea con i progetti più recenti di Toop, che ha sviluppato una musica fatta di oggetti, da quelli del quotidiano ai più sofisticati, un’improvvisazione di materiali, suoni che hanno trasformato l’evento in un’esplorazione interiore. Ad alimentare il valore della performance è stato il lavoro di Mario Merz, i cui celebri Igloo sono attualmente in mostra all’HangarBicocca: “è stato uno di quei complessi e illuminanti artisti del ventesimo secolo, ha affermato lo stesso Toop, “che hanno sviluppato un nuovo linguaggio, nuovi strumenti, un nuovo modo di pensare che rivelano gradualmente il suo potenziale nel comprendere la nostra difficile contemporaneità”. In occasione del concerto, a cura di Pedro Rocha, David Toop ha invitato a collaborare con lui Lucie Štěpánková, performer, compositrice di musica elettronica e sound artist, e il sassofonista John Butcher, probabilmente uno tra i più influenti musicisti nell’ambito sperimentale dell’improvvisazione.
– Bianca Felicori
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