Julia Draganović torna in Italia. Per dirigere Villa Massimo a Roma

La curatrice tedesca è stata nominata direttrice di Villa Massimo a Roma. Torna in Italia dopo cinque anni alle redini della Kunsthalle Osnabrück

In Italia (e non solo) è un volto noto. Ha diretto infatti il Pan di Napoli dal 2007 al 2009; è stata alla guida del programma di Art City Bologna, in combinata con Silvia Evangelisti alle redini di Arte Fiera Bologna; ha curato mostre e progetti in tutto lo Stivale promossi insieme al network curatoriale LaRete Art Projects, col quale ha intrapreso altre numerose avventure, dal ciclo di mostre newyorkese No Longer Empty, alla direzione artistica della fiera Art Miami.

LA CARRIERA DI JULIA DRAGANOVIC

Poi nel 2013 Julia Draganović viene nominata direttrice della Kunsthalle Osnabrück in Germania, museo fondato nel 1993 un ex monastero Domenicano, dotato di una chiesa gotica sconsacrata. Museo sotto la sua direzione trasformato in un luogo di produzione artistica. Lo spazio espositivo è molto particolare in quanto illuminato esclusivamente con la luce del sole: gli artisti invitati per le mostre dovevano produrre delle opere che prendevano in considerazione questa caratteristica. Mi sono resa conto che sono a mio agio nel rendere possibile nuove produzioni”. Negli scorsi giornila nomina a direttrice di Villa Massimo, l’Accademia Tedesca a Roma, istituzione centenaria nata per volontà del mecenate Eduard Arnhold nel primo decennio del ‘900.

LA NOMINA A VILLA MASSIMO

La Draganović arriva all’istituzione per bando pubblico: è una seconda volta in realtà; aveva infatti provato a partecipare al concorso per la direzione (vinto poi dall’uscente Joachim Blüher) dell’istituzione già 18 anni fa. “Quando hanno aperto il bando di nuovo nel luglio 2018”, ci confessa, “non ho potuto resistere e ho dovuto partecipare, nonostante il bellissimo lavoro a Osnabrück. Il processo è stato lunghissimo, ma grazie ad una certa perseveranza pluriennale sto finalmente arrivando a Roma, dove tutte le strade ci portano”. Come le altre Accademie straniere a Roma, Villa Massimo conferisce ad artisti, architetti, compositori, scrittori tedeschi under40 una borsa di studio per lavorare e studiare nella Capitale italiana, con l’obiettivo di dare loro nuove fonti di ispirazione.  Nel 2017 l’Istituzione che afferisce al Governo aveva annunciato una sorta di “inversione di tendenza”, riducendo il numero degli ospiti e focalizzando maggiore attenzione sulle presentazioni dei borsisti, piuttosto che allargare il programma delle manifestazioni (attualmente una trentina all’anno).

Christoph Faulhaber. Installation view at Kunsthalle Osnabrück, 2018. Photo (c) Angela von Brill

Christoph Faulhaber. Installation view at Kunsthalle Osnabrück, 2018. Photo (c) Angela von Brill

RITORNO IN ITALIA

Per la Draganović questo in Italia rappresenta un bel ritorno, seppur alla guida di un’istituzione legata al proprio paese di origine: “credo che questa sarà un’esperienza completamente nuova. Finora, grazie anche al mio cognome serbo (che ho acquistato tramite un matrimonio) non sono stata tanto vista come tedesca anche se, in Italia, qualcuno mi ha sempre apostrofato conl nomignolo “Frau Merkel” grazie al mio modo di fare e al mio accento tedesco, più o meno spiccato. Ora finalmente rappresenterò il mio paese di nascita. Per i tedeschi della mia generazione la nazionalità è quasi sempre stato uno spunto per riflettere, per motivi storici ben noti. Dopo tanti anni di riflessione mi sono riappacificata con le mie origini, anzi, sono addirittura contenta di sapermi parte di una nazione che è ben consapevole dell’impatto che i flussi di migrazione degli ultimi decenni hanno avuto sulla sua propria natura. Mi rendo conto che questo aspetto dell’essere tedeschi potrà dare vita a dibattiti serrati che faranno parte del mio nuovo ruolo”.  Tuttavia la direttrice non si sbottona su quelli che saranno i progetti e i programmi una volta giunta a Roma. Non nasconde il desiderio di mettere le proprie competenze legate alla produzione, acquisite nel corso della permanenza a Osnabrück, a servizio dell’istituzione e dei borsisti, né la voglia di conoscere il proprio team e “di ascoltare quello che mi racconteranno e di verificare quali, secondo loro, sono i punti di forza, dove hanno individuato delle necessità di miglioramento e di discutere con loro le mie idee di “rinnovamento”.

Festa d' Estate2017 (c) Villa Massimo Foto Alberto Novelli

Festa d’ Estate2017 (c) Villa Massimo Foto Alberto Novelli

IL CONGRESSO DELL’IKT

Nel frattempo, in attesa di raggiungere Roma, si prepara a volare a Miami per il congresso dell’IKT (l’International Association of Curators of Contemporary Art), di cui è attualmente Presidente, succedendo al mandato di Enrico Lunghi.  Il network ad aprile si riunirà per la prima volta a Miami e all’Havana, per conoscere la scena artistica cubana. Il viaggio, organizzato da Ombretta Agrò-Andruff e Susan Caraballo porterà i curatori a conoscere “le istituzioni più importanti in ambedue le location. Avremo l’occasione di incontrare artisti locali e Susan, insieme a Deborah Smith, curatrice londinese e con un gruppo di esperti americani, organizzerà un simposio su Arte, Sostenibilità e Resilienza al PAM di Miami con T. J. Demos come keynote speaker. Sono molto contenta che per la prima volta questo congresso ci porterà negli Stati Uniti, nello specifico in Florida a Miami, che dopo i miei anni come curatrice insieme alle mie colleghe ed amiche Claudia Löffelholz e Elena Forin de LaRete Art Projects considero un po’ “home away from home”.

-Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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