Il corpo della parola poetica. Adriano Spatola a Roma
Studio Varroni / Eos Libri d’Artista, Roma ‒ fino al 2 marzo 2019. Lo spazio della poesia totale è al centro della mostra di Adriano Spatola nella sede romana.
La parabola creativa e teorica di Adriano Spatola (Sapjane, 1941‒ Sant’Ilario d’Enza, 1988), figura tra le più attive e brillanti nel campo della poesia visiva, è, allo Studio Varroni di Roma, un momento irrinunciabile per conoscere – ma diciamo anche per riscoprire a trent’anni dalla sua scomparsa – la pluralità di interessi e di gusti che questo signore dell’intermedialità ha svolto nel campo accogliente dell’arte a partire dal 1964, anno in cui approda alla poesia concreta.
Organizzata come un grande racconto, da zero ad infinito. verso la poesia totale (a cura di Giovanni Fontana e Piero Varroni) non è soltanto una mostra, ma anche e soprattutto un sentiero riflessivo scandito da taccuini e libri, poesie lineari e concrete, riviste e cataloghi, manifesti e dischi, audiocassette e videocassette, lettere inedite da leggere tutte d’un fiato e fotografie che congelano l’artista in atti performativi (in molte di queste foto la fisicità dell’artista sottolinea la corposità della parola) dove è possibile cogliere l’intensità di una vita, di un prezioso corpus poetico che oscilla tra seroglifia e ironia.
‒ Antonello Tolve
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