Prendersi cura. Elisabetta Di Sopra a Bari
Muratcentoventidue, Bari – fino al 24 aprile 2019. Elisabetta Di Sopra sceglie il video per tratteggiare un’identità femminile dedita alla cura dell’altro. Offrendo intense microstorie mute.
Da un punto di vista femminile, il prendersi cura contempla pratiche di accudimento che si estendono ad ampio raggio dalla vita alla morte. Elisabetta Di Sopra (Pordenone, 1969), videoartista veneta, riflette a riguardo con un taglio di genere, partendo dalla propensione materna alla cura. Vocazione enfatizzata da una stessa figura femminile che assiste un neonato e un anziano in una doppia proiezione, in cui le due polari stagioni della vita racchiudono dinamiche emotive e gesti, ancestrali e quotidiani, e dove la fragilità di corpi inabili trova nell’altro un sostegno e una custodia. Tema ripreso anche nel video Quando ci sarà qualcuno in grado di sorreggermi, in cui i ruoli si ribaltano e una madre inerme, colpita da apparente atarassia, viene sostenuta e rianimata dai suoi figli. Partecipano coralmente per riportala alla vita sollevandola, vestendola e, infine, posizionandola al centro della scena per una conclusiva e risarcitoria foto di famiglia.
‒ Marilena Di Tursi
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