Paesaggi sonori in movimento. A Ferrara
Sinagoga Grande della Scola Italiana, Ferrara ‒ fino al 16 aprile 2019 // Palazzina Marfisa d’Este ‒ fino al 5 maggio 2019. Natura e ambiente sono al centro del progetto visivo ospitato dalle due sedi ferraresi.
Paesaggi in rotta nel delicato equilibrio vitale, incastonati in linguaggi contemporanei: questa l’essenza dell’interessante doppio percorso artistico di Aqua Aura, progetto nato a Milano nel 2009 dall’incontro tra fotografia e arte digitale. Videoinstallazioni, immagini retroilluminate e piani sequenza di grande impatto emotivo generano riflessioni sulla potenza e sulla solitudine di distese artiche in frantumi, ghiacci galleggianti in fabbriche dismesse, quasi dimenticati nel trambusto sonoro di una quotidianità che è altrove (Where the Lost Things are).
Il tonfo di una farfalla dentro un iceberg diventa quasi sinestesia se si fonde con lo sguardo di un occhio enigmatico, attorniato da neve sublime. La mente è attonita e smarrita tra la bellezza del creato e il consapevole senso di autodistruzione. La dicotomia è evidente in Millennial tears (2017), video a due canali per la prima volta visibile a Ferrara, in cui dolci melodie tradizionali ebraiche fanno da contraltare a bolle d’acqua disgreganti, segno del drammatico scioglimento della calotta artica. Una mostra densa di senso, mediatico e ambientale.
‒ Deborah Benigni
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