Pushkin Museum e Stella Art Foundation a Venezia con una mostra dedicata a Tintoretto

Le due istituzioni russe collaborano insieme per portare a Venezia durante la prossima Biennale una mostra d’arte contemporanea che celebra Tintoretto, in occasione del 500esimo anniversario dalla sua nascita. E lo fanno riaprendo al pubblico, dopo un periodo di restauri, la Chiesa di San Fantin

Ritorna a Venezia in occasione della 58. Mostra Internazionale d’Arte (in programma dall’11 maggio al 24 novembre 2019) il Pushkin State Museum of Fine Arts di Mosca, tra i più noti e importanti musei statali del pianeta che vanta una collezione di oltre 700mila opere, dall’arte antica fino al XXI secolo. Due anni fa, in occasione dell’ultima Biennale d’Arte, il museo russo ha promosso l’evento collaterale Man as Bird. Images of Journeys, mostra tenutasi a Palazzo Soranzo Van Axel. Un progetto, questo, che si faceva portavoce della visione del Pushkin Museum XXI, progetto nato nel 2014 con lo scopo di creare un dialogo tra l’arte contemporanea e le opere custodite all’interno del museo. Il prossimo 11 maggio, in collaborazione con Stella Art Foundation, il Museo Pushkin inaugurerà There is a Beginning in the End, mostra d’arte contemporanea che celebra il 500esimo anniversario dalla nascita dell’artista veneziano Jacopo Robusti detto il Tintoretto, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Fantin.

Emilio Vedova, Tondo ’87, oil on canvas

Emilio Vedova, Tondo ’87, oil on canvas

LA MOSTRA THERE IS A BEGINNING IN THE END ALLA CHIESA DI SAN FANTIN A VENEZIA

Dmitry Krymov (Russia), Irina Nakhova (Russia) e Gary Hill (USA) sono gli artisti protagonisti della mostra There is a Beginning in the End, con la curatela di Marina Loshak (direttore del Pushkin State Museum of Fine Arts) e Olga Shishko (responsabile del progetto Pushkin Museum XXI). Le opere dei tre artisti dialogheranno con il luogo che le ospita, la Chiesa di San Fantin: situato di fronte al Teatro La Fenice, l’edificio fu edificato per la prima volta intorno al VI secolo, per poi essere ricostruito nel XII secolo per volontà della famiglia Pisani. Risale al XVI secolo invece la riprogettazione a opera dell’architetto Scarpagnino, con la cappella dell’architetto veneziano Jacopo Sansovino aggiunta a metà del XVI secolo. All’interno della chiesa, fino all’inizio del XX secolo, sono state esposte la Liberazione di Venezia dalla peste e la Pietà di Giovanni Battista Piazzetta, la Sacra famiglia di Giovanni Bellini e La Visitazione di Tintoretto, opere oggi custodite in diversi musei.
Dopo un periodo di restauro, la Chiesa di San Fantin riaprirà al pubblico proprio in occasione della mostra promossa dal Pushkin Museum e dalla Stella Art Foundation: le opere presentate da Krymov, Nakhova e Hill – e realizzate appositamente per questo progetto – reinterpreteranno la poetica e lo stile dell’arte di Tintoretto, entrando a loro volta in dialogo con un’opera di un altro artista veneziano, ovvero il Tondo di Emilio Vedova, lavoro che riflette il concetto di circolarità infinita del tempo.

Irina Nakhova, video installation for the exhibition of the Pushkin Museum of Fine Arts “There is a beginning in the end”, visualization, property of the author, 2018

Irina Nakhova, video installation for the exhibition of the Pushkin Museum of Fine Arts “There is a beginning in the end”, visualization, property of the author, 2018

TINTORETTO E MULTIMEDIALITÀ ALLA CHIESA DI SAN FANTIN

La mostra sarà concepita come una grande celebrazione liturgica contemporanea, e gli interventi degli artisti saranno come “azioni” che coinvolgeranno i visitatori: Dmitry Krymov realizzerà un’installazione performativa ispirata all’Ultima Cena presente nella Chiesa di San Trovaso, ricostruendo sull’altare di San Fantin una realtà alternativa basata sul trompe-l’oeil; Irina Nakhova presenterà un’installazione multimediale in cui le storie bibliche vengono reinterpretate dal punto di vista della storia contemporanea, facendo riferimento alle opere di Tintoretto; Gary Hill scomporrà i dipinti del Maestro veneziano  in diversi pattern, che utilizzerà poi per creare nuove essenze sonore e luminiscenti. La mostra comprende inoltre un intervento segreto dei !Mediengruppe Bitnik, collettivo di artisti multimediali che “inviterà i visitatori a unirsi alla Confraternita segreta del Tintoretto”, viene cripticamente svelato in una nota stampa.

Gary Hill, video installation for the exhibition of the Pushkin Museum of Fine Arts “There is a beginning in the end”, visualization, property of the author, 2018

Gary Hill, video installation for the exhibition of the Pushkin Museum of Fine Arts “There is a beginning in the end”, visualization, property of the author, 2018

IL PUSHKIN MUSEUM E LA STELLA ART FOUNDATION INSIEME A VENEZIA

“Tintoretto ha introdotto cambiamenti nel mondo dell’arte, cambiamenti che contrastavano con la vita convenzionale, apparentemente regolare e tradizionale”, spiega Marina Loshak. “Il tema delle confraternite”, continua il direttore del Pushkin Museum, “compresi i poveri che hanno ordinato i dipinti di Tintoretto, è importante per noi. Questa mostra parla del ruolo di un artista che non ha a che fare con clienti ricchi né cerca mezzi di sussistenza o conforto personale”.
“Nel 2019 la nostra Fondazione torna a Venezia per la settima volta, abbiamo rappresentato la Russia nel Padiglione nazionale della Biennale di Venezia in tre occasioni, e ha esposto progetti nel Museo di Ca’ Rezzonico e nella Scuola d’Arte dei Tiraoro e Battioro”, racconta il Presidente della Stella Art Foundation Stella Kesaeva, che continua: “nel 2005 abbiamo poi organizzato un evento speciale alla Fondazione Guggenheim; questa volta, in collaborazione con il Museo Pushkin, stiamo organizzando una mostra in cui l’arte contemporanea ricorda le opere di Tintoretto, un grande maestro veneziano il cui 500esimo anniversario quest’anno è celebrato in tutto il mondo”.

– Desirée Maida

Venezia // dall’11 maggio all’11 settembre 2019
There is a Beginning in the End
Chiesa di San Fantin
Campo San Fantin
www.pushkinmuseum.art
www.safmuseum.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più