FOOD: Bigger than the Plate. Al Victoria&Albert Museum di Londra una mostra sul cibo del futuro
Sono oltre 70 i progetti visionari (ma realizzabili e realizzati) sull’alimentazione e sulla sostenibilità ambientale, realizzati da artisti e designer in collaborazione con chef, scienziati e agricoltori
I modelli di distribuzione alimentare e di nutrizione come noi li conosciamo potrebbero cambiare per sempre. È ciò che prospetta FOOD: Bigger than the Plate, la prossima mostra del Victoria&Albert Museum. “Il cibo è uno degli strumenti più potenti attraverso il quale modelliamo il mondo in cui viviamo, come creiamo la società, la cultura e il piacere”, spiegano Catherine Flood e May Rosenthal Sloan, co-curatrici con l’italiano Fabio Parasecoli consulente, “questo è un momento cruciale per chiedere non solo cosa mangeremo domani, ma che tipo di cibo vogliamo? Che aspetto potrebbe avere? E quale sapore?”. Questi gli interrogativi cui si tenta di trovare risposta tramite gli oltre 70 progetti in mostra, divisi in quattro sezioni – concime, agricoltura, commercio e cibo – realizzati da artisti e designer in collaborazione con chef, agricoltori, scienziati e comunità locali. Un approccio interdisciplinare che giunge a esiti bizzarri e visionari: come il Totomoxtle, materiale intarsiato creato dal designer Fernando Laposse a partire dalle bucce scartate di varietà colorate di mais, o l’economia circolare della Urban Mushroom Farm che coltiva funghi nei fondi di caffè (gli stessi saranno anche serviti in piatti speciali nel Benugo Café, il bar del museo). Alle pareti del V&A, ci sarà la carta da parati degli artisti Fallen Fruit, la stessa vista a Manifesta Palermo del 2018.
– Giulia Ronchi
FOOD: Bigger than the Plate
Dal 18 maggio al 20 ottobre 2019
Sponsorizzato da BaxterStorey
Victoria&Albert Museum Londra
www.vam.ac.uk
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