Sinfonia e vita vissuta. George Baselitz a Venezia
Le Gallerie dell'Accademia di Venezia inaugurano un focus sulla produzione grafica, pittorica e scultorea di Georg Baselitz, ripercorrendo una carriera che attraversa il Novecento e raggiunge l'epoca attuale.
![Sinfonia e vita vissuta. George Baselitz a Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Baselitz_Academy-Georg-Baselitz_Installation-View_002-1024x682.jpg)
Ricorda davvero un ensemble di musica da camera, come suggerisce il curatore Kosme De Barañano, la monografica dedicata dalle Gallerie dell’Accademia all’impresa creativa di Georg Baselitz (Deutschbaselitz, 1938). Organizzata attorno a tre nuclei tematici ‒ la ritrattistica, il ritratto di famiglia e il nudo ‒, la retrospettiva incide trasversalmente la produzione decennale dell’artista tedesco, individuandone gli snodi e condensandoli efficacemente in “sole” quattro sale. Seguendo uno spartito allestitivo armonico, la monografica innesca un dialogo tra epoche e decenni, dando il “la” all’itinerario con i woodcut degli Anni Sessanta ‒interventi sottili e densi, al confine tra incisione, taglio e colore, dove la materia del legno si mescola a quella dell’inchiostro ‒ per poi aggiungere la “voce” dei primi esiti pittorici, ritratti materici, pieni, nei quali le campiture di colore che determinano lo sfondo accolgono linee già influenzate dalla logica dell’astrazione.
FIGURA E MODELLI
Eppure la figura non abbandonerà mai Baselitz, complice l’influenza esercitata su di lui dai maestri italiani studiati all’epoca della formazione accademica e poi a Firenze, durante il suo soggiorno del 1965. Pontormo, Rosso Fiorentino, Giovanni di Paolo e Raffaello sono solo alcuni dei modelli che impregnano i tratti di Baselitz, senza tuttavia annullarli, anzi, agevolandone l’autonomia. Se la Madonna raffaellesca riecheggia nel lavoro di Baselitz, lo fa tramutandosi in quinte astratte e in figure altre ‒ i cani di famiglia ‒, mantenendo solo un afflato della composizione originaria. I modelli, per Baselitz, sono proficui ancoraggi alla figurazione, ben lontani dal diventare zavorre travestite da limiti.
![Georg Baselitz, Porträt Thordis Möller (Portrait of Thordis Möller), 1970, oil and synthetic polymer paint on canvas, 63 x 51 in162 x 1230 cm. Private Collection](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Portr%C3%A4t-Thordis-M%C3%B6ller-Portrait-of-Thordis-M%C3%B6ller-1970.jpg)
Georg Baselitz, Porträt Thordis Möller (Portrait of Thordis Möller), 1970, oil and synthetic polymer paint on canvas, 63 x 51 in162 x 1230 cm. Private Collection
CAPOVOLGERE I LIMITI
Baselitz sembra a proprio agio nel capovolgere, anche letteralmente, i limiti. Proprio come avviene nei ritratti di famiglia o nei nudi, figure umane a testa giù, volti e corpi sottosopra che minano la loro stessa riconoscibilità e spostano l’asticella della figurazione verso un terreno volutamente ibrido. Accade lo stesso nel disegni ‒ emblematico il paesaggio che, traslato di 90 gradi, rivela la fisionomia di un volto ‒ e nelle sculture, rivelando il desiderio di Baselitz di non farsi imbrigliare in rassicuranti etichette, quasi di rito in quel fervente Anni Sessanta al bivio fra Espressionismo astratto e Pop Art. La ritrosia di Baselitz alla confortante riconoscibilità non smette di agire, come rivelato dai recentissimi dipinti datati 2018 presenti in mostra, due dei quali, in formato poderoso, capovolgono e stemperano, ancora una volta, la dicotomia astratto-figurativo.
Dopo la potente retrospettiva dedicata a Philip Guston due anni fa, curata dallo stesso De Barañano, le Galleria dell’Accademia tornano a parlare la lingua del contemporaneo con una scelta azzeccata, rinnovando, come sottolinea la direttrice uscente Paola Marini, la volontà di approfondire la poetica degli artisti, a prescindere dalla loro epoca di riferimento.
‒ Arianna Testino
![Georg Baselitz, Schlafzimmer (Bedroom), 1975, oil and charcoal on canvas, 98 1/2 x 78 3/4 in 250 x 200 cm Georg Baselitz Treuhandstiftung](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Schlafzimmer-Bedroom-1975-768x964.jpg)
![Georg Baselitz, Porträt Thordis Möller (Portrait of Thordis Möller), 1970, oil and synthetic polymer paint on canvas, 63 x 51 in162 x 1230 cm. Private Collection](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Portr%C3%A4t-Thordis-M%C3%B6ller-Portrait-of-Thordis-M%C3%B6ller-1970-768x954.jpg)
![Georg Baselitz, Idol (Ernst Neijswestnij) (Idol [Ernst Neizvestny]), 1964, oil on canvas, 63 x 51 in 162 x 130 cm, MKM Museum Küppersmühle für Moderne Kunst, Duisburg, Germany, Ströher Collection](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Idol-Ernst-Neijswestnij-Idol-Ernst-Neizvestny-1964.jpg)
![Baselitz Academy, installation view at Gallerie dell'Accademia, Venezia 2019, photo Andrea Sarti](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Baselitz_Academy-Georg-Baselitz_Installation-View_005-768x512.jpg)
![Baselitz Academy, installation view at Gallerie dell'Accademia, Venezia 2019, photo Andrea Sarti](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Baselitz_Academy-Georg-Baselitz_Installation-View_003-768x512.jpg)
![Baselitz Academy, installation view at Gallerie dell'Accademia, Venezia 2019, photo Andrea Sarti](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Baselitz_Academy-Georg-Baselitz_Installation-View_002-768x512.jpg)
![Georg Baselitz, Ankunft (Arrival), 2018, oil on canvas, 173 1/4 x 118 1/8 in 440 x 300 cm, Private Collection](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Ankunft-Arrival-2018-768x1129.jpg)
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