Complessità e minimalismo. Günther Förg a Venezia
Palazzo Contarini Polignac, Venezia – fino al 23 agosto 2019. Le opere di Günther Förg in dialogo con il palazzo lagunare affacciato sul Canal Grande.
Il dialogo che si crea tra le opere dell’artista tedesco Günther Förg (Füssen, 1952 – Freiburg, 2013) e gli ambienti di Palazzo Contarini Polignac a Venezia è particolarmente armonico. In mostra ci sono opere provenienti dal Dallas Museum of Art, che nel 2018 ha ospitato la prima grande mostra americana dedicata all’artista. Questa veneziana è una rassegna con relativamente pochi lavori, in cui si lascia spazio alla riflessione, le opere sono perfettamente collocate negli spazi connotati dell’antico palazzo sul Canal Grande, popolato di affreschi, specchi, arazzi, dipinti di vari momenti storici.
Förg, nato nel 1952 e scomparso nel 2013, è stato un artista fuori da facili schemi, che si è servito di numerosi mezzi per la sua ricerca, che ha guardato all’astrazione, all’Espressionismo, ma anche all’architettura e alla fotografia.
FINESTRE E SPOT PAINTING
La mostra, realizzata con l’ausilio di Hauser & Wirth e con l’Estate dell’artista, è intrisa di riflessioni sul tema della soglia, della finestra, del dentro, del fuori in cui l’architettura è protagonista. Al piano terreno di Palazzo Contarini Polignac è collocato un grande dipinto del 2004 con una finestra, accanto a esso vi sono gli schizzi preparatori, nel tentativo riuscito di testimoniare un cammino di ricerca. Tema che aveva affascinato l’artista tedesco sin dagli Anni Ottanta, dai suoi primi viaggi italiani, alla scoperta di una parte significativa della storia dell’arte.
I grandi Spot Painting, realizzati nell’ultimo periodo di attività dell’artista, tra il 2007 e il 2009, sono allestiti in posizione speculare agli arazzi. Dipinti essenziali, quasi minimi, in contrasto con l’esuberanza iconografica dei manufatti antichi. Opere, quelle di Förg, solo apparentemente semplici, che hanno richiesto, tuttavia, come ci ha spiegato la curatrice Elisa Schaar, lunghi tempi di riflessione e preparazione.
LA SCULTURA
La rassegna propone anche una serie di sculture, che danno vita a installazioni corali. Si tratta di maschere di bronzo infilzate nel travertino e quindi collocate su basamenti di legno. Ancora una volta è un richiamo alla tradizione, a un mondo che pare legato alle antiche civiltà italiche.
Con esse si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un’unica opera popolata da tante presenze, per molti versi drammatiche, in cui sono registrati i gesti stessi dell’artista, le tracce del suo significativo passaggio.
‒ Angela Madesani
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