Quinto quarto pulp. Sabino de Nichilo a Roma
L29 artstudio, Roma ‒ fino all’11 maggio 2019. Ceramica smaltata blu, gialla, rossa, verde. Colori sparati in organi ancora vivi e pulsanti. Attenzione calamitata alla contemplazione di viscere parlanti.
Prima personale romana per Sabino de Nichilo (Molfetta, 1972). L’ostentata singolarità di organi d’asporto su piedistalli forma una galleria esoterica consacrata alla filosofia naturale. Come su banchi di macellerie fiamminghe minimal, opulenti ma senza sangue, si osservano interiora di organismi sconosciuti. Le parti di corpi che furono sono ora esseri viventi autonomi che esplorano lo spazio: sopravvissuti al sacrificio del contenitore si autodeterminano, forme nuove, da interni all’esterno. I processi di autorigenerazione implicano integrazioni neuroemozionali, variazioni pop cromatiche impreziosite dall’oro. Nobili non per sangue ma per scelta, gli organi superano destino e dolore tragico, il contatto con l’aria li arricchisce. Queste e altre contorsioni sono mutazioni genetiche d’autore, quinto quarto da primato.
‒ Raffaele Orlando
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