Parma 360: i luoghi del festival che rigenera gli spazi storici della città con l’arte
Quarta edizione del Festival della creatività contemporanea diffusa nella città Capitale italiana della Cultura 2020: un percorso in 7 tappe nelle principali sedi della rassegna, tra chiese sconsacrate e spazi storici aperti per la prima volta
La quarta edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea – rassegna dedicata alle arti visive contemporanee e alla creatività giovanile, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, e l’organizzazione delle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company – volge ormai al termine. Ma c’è ancora qualche giorno utile (il grosso del palinsesto di mostre ed eventi diffusi in città chiuderà i battenti il 19 maggio) per visitare la prossima Capitale italiana della Cultura 2020 trasformata da gigantesche installazioni, pale pittoriche, sculture cinetiche, carte disegnate a mano, proiezioni multimediali, percorsi olfattivi e realtà aumentata: tutte opere ispirate al tema di quest’anno, L’eredità creativa e tecnologica di Leonardo da Vinci. Poiché alla base della progettualità di PARMA 360, ci sono i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini, ecco un percorso nei principali luoghi della rassegna, perlopiù storici, che per l’occasione si mostrano per la prima volta al pubblico…
-Claudia Giraud
ANTICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI
L’Antica Farmacia di San Filippo Neri riapre dopo un oblio di oltre cinquant’anni grazie a un progetto di rivalutazione promosso dall’Associazione 360° Creativity Events assieme a Positive River Festival e Ad Personam. Queste tre realtà del territorio si sono unite con lo scopo di riqualificare e dare nuova vita a due luoghi preziosi della città di Parma: l’Antica Farmacia appunto e l’Oratorio di San Tiburzio. Grazie al contributo della Fondazione Cariparma attraverso il Bando Reti d’arte, questi due spazi sono diventati un vero e proprio laboratorio creativo, una finestra sulla contemporaneità, scandito da un calendario ricco di mostre di pittura, illustrazione, fotografia, scultura, incontri del club del libro Scintille e di rassegne musicali con ospiti di rilievo nazionale e internazionale. Oggi ospita la mostra Codice involontario di Alice Padovani, l’artista modenese che unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico e l’interesse per il mondo naturale.
Alice Padovani – Codice involontario
Fino al 26 maggio 2019
Antica Farmacia di San Filippo Neri
Vicolo San Tiburzio 5, Parma
ORATORIO DI SAN TIBURZIO
L’oratorio di San Tiburzio, non più luogo di culto, è un esempio significativo di barocco parmense: secondo la tradizione, in questo luogo nel V secolo era stata edificata la prima chiesa cristiana di Parma, intitolata a Maria Santissima, al posto di un ancor più antico tempio pagano dedicato a Marte o a Giunone. Per questo luogo così affascinante, ‘artista parmigiano Enrico Robusti ha realizzato un progetto pittorico site specific, Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti. L’opera nasce da una riflessione sulla condizione umana, sullo spirito leonardesco di andare oltre i propri limiti al di là delle leggi universali ed è incentrata sul rapporto tra la sfera terrena e quella celeste.
Enrico Robusti – Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti
Oratorio di San Tiburzio, Borgo Palmia, 6/a
PONTE NORD ED EDICOLA DELLA STECCATA
Un’altra apertura che avviene in occasione del festival è quella del Ponte Europa, più conosciuto come Ponte Nord che, lungo il suo avveniristico corridoio in vetro e acciaio, presenta diverse creazioni. A firma del barese Michele Giangrande la grande installazione site-specific a dimensione ambientale GEARS (Ingranaggi), dove cartoni da imballaggio dislocati come molteplici ruote dentate, a lanterna o gabbia, costituiscono le forme circolari di ingranaggi meccanici, dai 3 ai 7 metri di diametro ciascuno, che entrano in relazione con le volumetrie del ponte ad evocare i meccanismi delle complesse macchine di Leonardo. Sospese invece le sculture volanti dell’italo-svedese Duilio Forte, ispirate ad animali immaginari e alla mitologia soprattutto scandinava. Infine il progetto Olfactory Portraits dell’artista belga Peter de Cupere che propone una sequenza di casse di legno per il trasporto di opere d’arte, di dimensioni differenti, che racchiudono odori e fragranze, e la mostra virtuale di street art del MAUA Museo di Arte Urbana Aumentata, i cui digital artist di Bepart hanno anche rivestito l’Edicola ottocentesca di Piazza della Steccata con immagini dedicate a Leonardo da Vinci.
Michele Giangrande – Gears (Ingranaggi)
Duilio Forte – ArkiZoic Project IV
Peter De Cupere – Olfactory Portraits
MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata
Ponte Nord, viale Europa
Edicola della Steccata, Piazza della Steccata
CHIESA DI SAN QUIRINO
L’attuale oratorio di San Quirino, eretto nel 1331, venne ricostruito nel 1734 ed è stato progettato da Edelberto della Nave, autore anche della Chiesa di San Tiburzio, del campanile della Certosa e del coro dei Cavalieri della Steccata. Qui sono in mostra otto artisti cinetici provenienti dalla scena tedesca che condividono con Leonardo l’entusiasmo nella comprensione della magica coreografia del gioco meccanico.
E Pur Si Muove. 8 artisti cinetici dalla Germania
Chiesa di San Quirino, Borgo Romagnosi, 1/a
PONTE ROMANO
Recentemente restaurato nel rinnovato sottopasso della Ghiaia, il Ponte Romano ospita sotto le sue arcate, in muratura costruite in età augustea, l’installazione inedita La Chiusa. Omaggio a Leonardo di Maria Cristina Carlini. L’opera, composta da quattro imponenti porte in legno di recupero e ferro, che racchiudono al loro interno un “raggio di luce” dorato, simbolo del riflesso del sole sull’acqua, si ispira al sistema di chiuse fluviali studiato dal maestro fiorentino.
Maria Cristina Carlini – La Chiusa. Omaggio a Leonardo
Ponte Romano, Strada Mazzini
MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO
Quest’anno nel percorso del Festival rientra anche il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, considerato tra i più importanti d’Europa, con la sua più completa collezione in Italia di oggetti dei kayapò (piccolo gruppo indio dell’Amazzonia). Nelle sale le opere contemporanee di Aqua Aura, grazie alla mostra La stratégie du camouflage curata da Marta Santacatterina, instaurano un dialogo profondo con le memorie millenarie di civiltà lontane.
Aqua Aura – La stratégie du camouflage
Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, Vicolo San Tiburzio, 5
APE PARMA MUSEO
Ape Parma Museo, il centro culturale ed espositivo ideato e realizzato da Fondazione Monteparma, ospita una mostra unica nel suo genere, che propone i mari di Sicilia tra reale e virtuale, dal titolo [In]accessibile Storie dagli abissi. L’allestimento propone per la prima volta un’inedita combinazione tra l’esposizione fisica di reperti archeologici provenienti dai fondali siciliani, l’avventura del loro ritrovamento e le soluzioni tecnologiche in grado di offrire un’esperienza immersiva. Scopo principale dell’evento è, infatti, rendere “accessibile l’inaccessibile” con il ricorso alla realtà aumentata e virtuale.
[In]accessibile Storie dagli abissi
Fino al 7 agosto 2019
Ape Parma Museo, Via Farini, 32/a
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