Carlo Battaglia, analitico non convenzionale. A Firenze
Galleria Il Ponte, Firenze ‒ fino al 19 luglio 2019. Quindici grandi opere, in prevalenza del periodo 1969-1979, raccontano il personalissimo approccio di Battaglia alla Pittura Analitica. Condotto anche in relazione alle implicazioni emotive di colori e soggetti.
Considerato esponente di primo piano della Pittura Analitica, Carlo Battaglia (La Maddalena, 1933-2005) affermava di sentirsi, in realtà, un pittore di mare, una superficie sfuggente che già aveva attratto gli impressionisti. Battaglia ne fa invece il pretesto per un’analisi del linguaggio pittorico, senza tuttavia lasciare da parte l’ambiguità, l’illusione, la malia del paesaggio marino. Che è prevalente ma non soverchiante, perché in mostra si scorgono anche possibili riferimenti a paesaggi desertici o forestali; nella loro vastità, le opere di Battaglia sono avvolgenti, invitano alla contemplazione e offrono molteplici punti di osservazione. Costituiscono veri e propri “esercizi di percezione” e di educazione visiva, dove il colore diventa strumento di conoscenza di forme e paesaggi. Non fermandosi al linguaggio del colore, ne amplificò la valenza inserendo nelle sue opere sfumature, linee oblique, linee curve, che sono incalzanti stimoli all’indagine della superficie e, di conseguenza, della realtà.
‒ Niccolò Lucarelli
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