Correva l’anno 1969: Medea di Pasolini, Mies Van Der Rohe, l’Università IULM di Milano
Nuovo episodio di “Correva l’anno”, la rubrica settimanale di Artribune che racconta i fatti dell’arte del passato senza pretese di esaustività storica. Con un occhio all’attualità. Questa volta parliamo del 1969
Nel 2019 ricorre il cinquantenario dalla realizzazione del film Medea di Pier Paolo Pasolini, girato in parte a Grado nell’estate del 1969. Per l’occasione, questo Comune del Friuli Venezia-Giulia, in provincia di Gorizia, noto anche come l’Isola del Sole, ha previsto l’allestimento a partire dal 15 giugno di una mostra fotografica nel foyer dell’ex Cinema Cristallo, dove il film era stato presentato e dove, in seguito, lo stesso Pasolini diede vita a numerose importantissime manifestazioni cinematografiche. Ma cos’altro è successo di preponderante nell’arte in quello scorcio di fine anni ’60 del secolo scorso, nello stesso anno in cui l’uomo metteva per la prima volta piede sulla luna? Dalla morte del grande architetto e designer tedesco, annoverato tra i maestri del Movimento Moderno, Ludwig Mies Van Der Rohe, alla nascita dell’Università della comunicazione IULM di Milano, ecco una selezione di fatti d’arte da ricordare…
– Claudia Giraud
MEDEA DI PIER PAOLO PASOLINI
Tra il luglio e l’agosto del 1969, la laguna di Grado diventa parte del set del regista friulano Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922–Roma, 1975), di Maria Callas e di tutta la troupe che ha contribuito a produrre il film Medea, basato sull’omonima tragedia di Euripide e i cui esterni vengono girati in Cappadocia (Turchia), ad Aleppo (Siria), a Pisa e, appunto, a Grado, luogo particolarmente amato da Pasolini che gli aveva fatto conoscere l’amico pittore Giuseppe Zigaina. Tanti giorni di lavoro per fissare sulla celluloide 14 minuti di girato che consegnano l’Isola del Sole e il suo ambiente naturale all’attenzione internazionale e alla storia del cinema.
LA MORTE DI LUDWIG MIES VAN DER ROHE
Il 1969 è anche l’anno della morte di Ludwig Mies Van Der Rohe (Aachen, 1886-Chicago, 1969), grande architetto e designer tedesco annoverato tra i maestri del Movimento Moderno, insieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto, e al quale la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova ha appena dedicato una conferenza curata dal direttore di Casabella, Francesco Dal Co. Nato ad Aachen nel 1886, dal 1905 si trasferisce a Berlino dove fino al 1912 collabora con lo studio di Peter Behrens, nel quale si formano anche Walter Gropius e Le Corbusier. Nel 1927 è direttore del progetto Weissenhof, un nuovo quartiere a Stoccarda, dove chiama a collaborare i più importanti architetti del Movimento Moderno. Nel 1929, con la progettazione del Padiglione della Germania all’Expo di Barcellona, crea una delle opere fondamentali per la cultura architettonica moderna. Negli stessi anni realizza la casa Tugendhat, a Brno, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2002. È direttore della Bauhaus, a Dessau e Berlino, dal 1930 alla chiusura avvenuta nel 1935. Alla fine degli anni Trenta, a causa dell’ascesa del nazismo, decide di trasferirsi a Chicago, dove progetta e realizza molti capolavori, tra cui il Campus IIT di cui è preside, la casa Farnsworth, il Seagram Building a New York, la Neue Nationalgalerie a Berlino.
LA NASCITA DELL’UNIVERSITÀ IULM DI MILANO
Cinquant’anni fa nasceva l’Università IULM di Milano: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana riporta come data il 20 marzo 1969. È l’Ateneo tra i primi in Italia ad attribuire alla comunicazione quel rilievo anche accademico che oggi è da tutti riconosciuto. La sua storia s’intreccia a quella di Milano, anche per la riqualificazione architettonica e culturale del quartiere in cui sorge il campus dal 1994, la Barona. Un tempo la via della sede definitiva dell’Università si chiamava Filippo da Liscate, oggi è via Carlo Bo, in onore del fondatore, insieme a Silvio Federico Baridon, del Libero Istituto Universitario di Lingue Moderne. Ora è in corso, fino al 26 luglio presso l’edificio IULM 6, la mostra che ne racconta la storia attraverso l’allestimento concepito e realizzato da Migliore + Servetto Architects con Italo Lupi, con la curatela del Rettore Gianni Canova.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati