David Tremlett al terzo intervento nelle Langhe. Ora affresca la cappella del Relais San Maurizio
L’intervento dell’artista inglese, conosciuto per le sue forme ispirate all’architettura e alla luce, si sviluppa nella cappella sconsacrata dell’ex Monastero di San Maurizio, in occasione dei 400 anni dalla fondazione
Quello tra David Tremlett (St. Austell, 1945) e l’Italia è una relazione di lunga durata, iniziata negli anni ’70 grazie alla gallerista Marilena Bonomo, come ha spiegato l’artista in occasione dell’inaugurazione del wall drawing fatto a Bari. Dopo aver dipinto la cappella del Barolo a La Morra (1999) e la chiesetta tra le vigne a Coazzolo (2017), Tremlett suggella il suo legame con le Langhe attraverso un terzo intervento, l’affresco della cappella sconsacrata nel Relais San Maurizio, presso Cuneo. L’inaugurazione dell’opera, realizzata grazie alla collaborazione con la galleria di Torino Noire Gallery e Fondazione Gallo, cade nell’anniversario dei 400 anni della nascita del monastero in cui sorge il relais.
L’OPERA DI DAVID TREMLETT
Dipinto su una struttura di cartongesso che avvolge l’intera stanza, in Wall Drawing in Pastel for OPEN SPACE San Maurizio le forme e le geometrie scelte dall’artista si susseguono, ritmate, per tutto il perimetro, ricordando per certi versi le canne di un organo, per altri uno skyline urbano: sono elementi longitudinali che partono dal basso, con tonalità terrose, marroni e bordeaux, oppure dall’alto, con toni più chiari e leggeri, ispirati ai colori del preesistente soffitto ottocentesco. Al centro, resta uno spazio bianco simile a uno strappo. Immediato è il collegamento con gli affreschi medievali di Giotto, Piero della Francesca e Mantegna, autori approfonditi da Tremlett in Italia e che hanno segnato profondamente il suo immaginario visivo. “Quest’anno ricorrono i 400 anni dalla fondazione del monastero che ospita il Relais San Maurizio”, racconta Pier Domenico Gallo, presidente della Fondazione Gallo, “per questo motivo abbiamo chiesto a David Tremlett, profondo conoscitore e amante della Langhe, di realizzare un’opera in grado di creare un fil rouge fra arte e territorio, fra antico e moderno. Un binomio che mi affascina da sempre e che Tremlett ha saputo esprimere al meglio, grazie all’uso sapiente di colori accesi e forme astratte”.
LE DICHIARAZIONI DI DAVID TREMLETT
La musicalità, l’interazione con l’architettura, la solidità, la forza di un’opera concepita come installazione, piuttosto che come affresco decorativo: sono questi i punti fondamentali su cui si sviluppa il progetto di Tremlett, che nel frattempo ha inaugurato anche un progetto a Peccioli, insieme ad Alicia Kwade e Patrick Tuttofuoco. “Quello che ho fatto qui è una continuazione di ciò che ho iniziato a Bari, utilizzando delle forme simili”, racconta l’artista a Artribune, e prosegue, “quello che ti domandi quando entri in luogo come questo è ‘come posso dare forza allo spazio? Come posso dargli un’identità che sia unica, ma che allo stesso tempo non sia né chiassosa né decorativa?’ Deve avere una forma piuttosto minimal, piuttosto rigida, deve funzionare nelle proporzioni del luogo, anche in relazione alla sua luce. Il lavoro deve funzionare a partire dagli elementi strutturali”.
-Giulia Ronchi
David Tremlett
Wall Drawing in Pastel for OPEN SPACE San Maurizio
Relais San Maurizio
Località San Maurizio, 39,
Santo Stefano Belbo, Cuneo
www.relaissanmaurizio.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati