Defacement, al Guggenheim di New York Jean-Michel Basquiat e l’impegno politico
L’esposizione riflette sul lavoro di Basquiat attraverso la lente della sua identità di “black artist”, sottolineando l’aspetto più sociale e politico delle sue opere. Raccontando, in particolare, il caso di cronaca che nel 1983 vide protagonista Michael Stewart
Si intitola Defacement: The Untold Story la mostra appena inaugurata al Solomon R. Guggenheim Museum di New York e visitabile fino al prossimo 6 novembre dedicata a Jean-Michel Basquiat (New York, 1960-1988). L’esposizione, curata da Chaédria LaBouvier, prende il titolo da un’opera di Basquiat, The Death of Michael Stewart (più nota come Defacement), dipinto realizzato dall’artista nel 1983 su una parete dello studio di Keith Haring in ricordo di Michael Stewart, street artist afroamericano colto in flagrante dalla polizia di New York mentre realizzava alcuni graffiti su un muro della metropolitana di First Avenue. Stewart morì poco dopo il suo arresto, a causa dei pestaggi subiti dalla polizia, diventando così emblema dei dibattiti e delle proteste contro gli abusi di potere esercitati dalle forze dell’ordine. La mostra, in particolare, vuole sottolineare l’aspetto più sociale e politico del lavoro di Basquiat, analizzato attraverso la lente della sua identità di black artist: con una ventina di dipinti e opere su carta realizzati da Basquiat e altri artisti suoi contemporanei, Defacement racconta per mezzo dell’arte uno spaccato della storia e della cronaca americana, anche grazie alla presenza di documenti d’archivio legati alla vicenda di Stewart. Ecco le immagini.
– Desirée Maida
New York // fino al 6 novembre 2019
Jean-Michel Basquiat – Defacement: The Untold Story
Solomon R. Guggenheim Museum
www.guggenheim.org
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