Anime artificiali. Una mostra a Milano
Galleria Gió Marconi, Milano – fino al 19 luglio 2019. Gli oggetti creati dall’uomo sono al centro della mostra curata da Cecilia Alemani presso la galleria milanese.
The Magnetic Fields, la mostra curata da Cecilia Alemani presso la Galleria Gió Marconi di Milano, pare una casa-museo di artificialia, “oggetti di ingegno creati dall’uomo”: un susseguirsi affollato di opere attorniate da un alone di mistero, molte delle quali in temperatura surrealista.
Nella semi oscurità color vinaccia, lo spettatore è accolto da una galleria di sculture (i legni totemici di Louise Nevelson, L’Enigme d’Isidore Ducasse e la Venus restaurée di Man Ray) che fronteggiano una serie di immagini del fotografo surrealista, scatti debitori di Eugène Atget e anticipatori di quelli di Helmut Newton, tra i quali spicca First Steps (Coat Stand)/Coat Stand, incesto tra un manichino e un nudo femminile.
Nell’ambiente principale, un denso impianto scenico di opere instaura un dialogo generazionale: una raccolta di piccole sculture-scatole, il cui potere evocativo deriva dalla loro innata capacità di contenere misteri, tra le quali Same old song di Genesis Belanger, un perturbante giradischi in porcellana e pietra su cui ruota una treccia di capelli femminili.
Imperversa il simbolismo sessuale, che si esplicita nei lavori di Hannah Levy: un asparago-fallico di silicone e poliuretano e il piccolo video in loop in cui due mani stimolano degli auricolari.
‒ Claudia Santeroni
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