Osservatorio non profit. L’Ascensore a Palermo
La storia dello spazio non profit L’Ascensore, fondato a Palermo quattro anni fa dal giovane collezionista Alberto Laganà.
L’Ascensore nasce a Palermo nel 2015 grazie allo spirito di mecenatismo di Alberto Laganà, giovane collezionista e art lover, con lo scopo di offrire ai giovani artisti, nazionali e internazionali, un luogo espositivo sperimentale e, allo stesso tempo, con l’intento di creare una connessione con gli artisti siciliani. Lui stesso definisce il progetto come “il risultato di una necessità, il voler contribuire attivamente a dare visibilità a giovani artisti. Uscendo dalle dinamiche standard di uno spazio espositivo tradizionale, L’Ascensore vuole aprirsi a nuove situazioni, ampliando le proposte, portando artisti nazionali e internazionali, con l’intenzione di creare una serie di micro residenze”.
L’Ascensore prende il nome dalla conformazione dello spazio della prima sede: una stanza asimmetrica di circa 8 mq, una vetrina illuminata h24, rimasta attiva fino a giugno 2018, quando lo spazio ha cambiato sede. Adesso coincide con una project room posta al centro della città, mantenendo però la caratteristica di vetrina su strada.
La programmazione è affidata ad artisti che, di volta in volta, invitano un curatore, o direttamente altri artisti a pensare un progetto da sviluppare. Lo spazio si avvale della collaborazione di Danilo Signorino e, da dicembre 2017, la direzione artistica è stata affidata al duo Genuardi/Ruta con una programmazione rivolta ad artisti della propria generazione, e non solo, che si stanno affermando sulla scena internazionale.
GLI ARTISTI E LE MOSTRE
Gli artisti invitati sono chiamati a realizzare un lavoro nel segno della sperimentazione e dell’esperienza, avendo la possibilità di trascorrere un tempo variabile, in base al progetto, nella città di Palermo per confrontarsi con la cultura e le tradizioni locali, cosa che spesso introduce nel lavoro nuovi materiali, visioni e suggestioni. La mostra di Diego Miguel Mirabella dal titolo La bocca arsa / Drawing stage, curata da Giuliana Benassi, è un esempio di attivazione di un congegno che va al di là del fine ultimo del progetto: presentare un lavoro dell’artista alla città. Infatti l’artista ha potuto soggiornare nel luogo diverso tempo, indagando i materiali autoctoni (il tufo) e incontrando la scena artistica locale. I giorni siciliani sono stati fucina di sperimentazione che hanno portato alla formalizzazione di un lavoro nuovo, sintetizzando una ricerca coltivata da tempo. L’Ascensore è stato dunque luogo installativo (due colonne in tufo e creazione “plastica” del progetto disegno-palco) attivato dalla performance musicale di un musicista locale, Sergio Guna Cammalleri – percussionista siciliano noto per la sua capacità di fondere jazz e ritmi latini –, il quale ha sposato la visione artistica e ha accolto il dialogo con alcuni aspetti dell’arte visiva di Mirabella. L’Ascensore è stato dunque palcoscenico di un lavoro sperimentale, di nuovi incontri e nuovo bagaglio per l’artista invitato.
GLI EVENTI
Nel 2019 ci sono diversi eventi in calendario, tra i quali il progetto pittorico di Gabriele Massaro, giovane artista alla sua prima personale; in primavera Miriam Laura Leonardi presenterà un lavoro curato da Samuel Gross realizzato appositamente per lo spazio; nel periodo estivo, invece, cambierà veste e si presterà come studio, dove Derek Di Fabio lavorerà per un progetto dell’AscensoreOFF curato da Valentina Sansone. In alcune occasioni, infatti, la project room va in trasferta, collaborando con diverse figure all’organizzazione di mostre che richiedono spazi di natura differente.
‒ Dario Moalli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #48
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