FaceApp mania. Abbiamo fatto una gallery dei protagonisti del mondo dell’arte
Non potevamo resistere alla tentazione di far viaggiare nel tempo artisti, galleristi, critici e volti più noti del sistema artistico internazionale. Ecco il risultato
Anche se all’inizio la si guarda con sarcasmo, distacco, diffidenza poi, come per tutte le mode virali, molto probabilmente ci si casca. FaceApp è l’applicazione che sta spopolando in questi giorni sul web, apprezzata da tutti – dal vicino di casa fino a Vip e influencer – grazie alla precisione dei suoi algoritmi e alla capacità di produrre delle immagini estremamente realistiche. Una macchina del tempo che soddisfa la nostra morbosità collettiva di sapere come saremo tra trenta o cinquant’anni (salvo poi innescare angoscia e mal di stomaco dopo aver visto il risultato), ma anche come staremmo senza rughe e segni dell’età, opzione meno usata. Tuttavia, gli esperti di tecnologia stanno iniziando già a fiutare le insidie della nuova applicazione: ci sarebbero collegamenti non troppo rassicuranti tra l’azienda produttrice russa, i server americani, le normative sulla privacy non rispettate e i sistemi di controllo facciale che permettono di accedere alle informazioni dei nostri telefoni. Uno scenario inquietante che, tuttavia, non placa la nostra sete di curiosità: come starebbero Marina Abramovich, Damien Hirst, Jeff Koons e Hans Ulrich Obrist con qualche anno in più? E la mitica Yayoi Kusama da giovane? Ma soprattutto, cosa succederebbe se personaggi come Mario Merz (compianto) o Klaus Biesenbach sorridessero? Tra artisti, galleristi, critici e superstar dell’art system italiano e internazionale, abbiamo messo un po’ tutti nel calderone. Guardate se vi piace il risultato.
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