Every single day. Haim Steinbach a Bolzano
Museion, Bolzano – fino al 15 settembre 2019. Oggetto, fruizione e identità sono i poli tematici e concettuali attorno a cui prende forma la poetica di Haim Steinbach, in mostra a Bolzano.
La mostra di Haim Steinbach (Rehovot, 1944) al Museion di Bolzano è una co-produzione con il Museo Kurhaus Kleve e punta lo sguardo sulle opere degli ultimi trent’anni, affiancate a lavori più recenti, come Display#91‒ The difference between zoom and zooooooooooooo, nato da una riflessione sui testi raccolti dall’artista nei luoghi più disparati e poi trasferiti su carta e parete.
Agli esordi il linguaggio di Steinbach è pittorico, d’impronta minimalista, in bilico tra la monocromia e la variazione cromatica messa in campo quando dipinge figure geometriche irregolari. Ma a Bolzano siamo di fronte alla metamorfosi del suo operare, quando l’abbandono della pittura lo porta al cospetto dell’oggetto. L’apice di questa disposizione formale dell’oggetto gli fa considerare il colore stesso come un oggetto. Basti pensare alla ripresa della tonalità del marrone Starbucks Roast, che l’artista ha trasformato nell’omonimo wall painting. In pantonecoolgray10 (2016) si ritrova la stessa pratica di oggettivazione formale del colore. L’epifania dell’oggetto trasforma il Museion stesso in oggetto. Tutto è device e lo spazio, così trasformato, diventa un luogo di condivisione e attraversamento. L’oggettivazione del reale compiuta da Steinbach affonda però le radici nel mistero: la “banalità” dell’oggetto cambia status, diventa enigma e genera sorpresa in chi lo guarda.
‒ Claudio Cucco
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