Abrasioni performative. Laura Pugno a Torino
Galleria Alberto Peola, Torino – fino al 31 luglio 2019. La mostra allestita nella galleria torinese trasporta in inverno ed evoca l’idea di scomparsa, temi ricorrenti nell’opera di Laura Pugno.
Laura Pugno (Trivero, 1975) impernia la sua L’invisibilità dell’inverno, curata da Manuela Pacella, su una riflessione attorno al lavoro di Wilson Alwyn Bentley, che per oltre quarant’anni immortalò cristalli e fiocchi di neve, da lui definiti “tiny miracles of beauty“.
La prima opera che si incontra, Orizzonti, è collocata su una superficie angolata di 23°, la medesima dell’inclinazione terrestre: allo spettatore è imposta una postura innaturale a cui consegue un’attenzione speciale riservata all’osservazione.
Alle pareti si succedono quelle che appaiono come una serie di astrazioni informali monocromatiche, Omaggio a Wilson Bentley, generate invece da impronte di neve pigmentata scioltasi sulla tela. L’imprevedibile risultato finale dipende dalle qualità della neve, che qui viene in un certo senso archiviata dall’artista.
Sopra a dei piedistalli iridescenti c’è A futura memoria (2018): in apparenza frammenti minerali, sono invece calchi realizzati in previsione della scomparsa della neve, la cui diminuzione sperimentiamo ogni inverno. L’artista sceglie di presentare una serie di sei scatti realizzati in luoghi differenti dell’arco alpino piemontese, montati su alluminio.
L’abrasione che le opere presentano dipende dal fatto che sono state usate dall’artista come fossero slitte: il peso del suo corpo ha lasciato l’impronta sull’immagine, riportando paradossalmente a una funzionalità qualcosa che funzionale non è per eccellenza, l’opera d’arte.
‒ Claudia Santeroni
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