Dopo 40 anni torna in Italia – a Firenze – il Congresso Mondiale di Storia dell’Arte
Si svolgerà dal 1 al 6 settembre presso Firenze Fiera e in vari edifici storici della città. Ce ne parla la presidente del CIHA Marzia Faietti.
Dopo 40 anni torna in Italia il Congresso Mondiale di Storia dell’Arte del CIHA. Si svolgerà dal 1 al 6 settembre 2019 a Firenze (è realizzato in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut) e condividerà la corona con la città di San Paolo del Brasile. Intitolato Motion: Transformation sarà infatti il primo tassello di un evento che si completerà in Sud America (Motion: Migrations) nel 2020, bipartendo così tra due mondi la 35. edizione di una manifestazione di portata storica. Il CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art), ci spiega la presidentessa Marzia Faietti, “decide ogni quattro anni di scegliere un Paese come testimone dell’importanza della Storia dell’Arte. Quest’anno il congresso si svolgerà eccezionalmente in due sedi. L’Italia ha ospitato la manifestazione in due occasioni, nel 1955 a Venezia e nel 1979 a Bologna. In entrambi i casi il contesto era molto differente. Con la prossima edizione stiamo ripercorrendo una storia in avanti nel futuro, recuperando le energie del passato”.
IL TEMA DEL CONGRESSO: MOTION
Per Motion naturalmente si intende il movimento, declinato in due assi fondamentali nel dibattito contemporaneo, non necessariamente storico artistico: trasformazione e migrazione sono infatti due parole chiave del presente, qui riformulate all’interno del settore creativo. 120 saranno gli interventi che si articoleranno a Firenze Fiera e in molti edifici storici della città. Gli speakers selezionati per call for papers o su invito si confronteranno all’interno di nove sezioni e provengono da università e istituzioni di tutto il mondo. Tra queste: l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi), il Courtauld Institute (Londra), la Humboldt-Universität zu Berlin, la Columbia University (New York), la Jawaharlal Nehru University (New Delhi), l’Universidade Federal de São Paulo, la Scuola Normale Superiore (Pisa), l’University of Hong Kong. Spicca, infine, nel programma la lectio magistrales della storica dell’arte indiana Kavita Singh.
LE SEZIONI
Una manifestazione che ha il merito anche di riattualizzare ed aggiornare la figura dello storico dell’arte in Italia: “Abbiamo una scuola e una tradizione molto elevata, tantissime teste. Dobbiamo però imparare a lavorare collettivamente. Il confronto con il resto del mondo deve essere intensificato, abbiamo il compito di confrontarci di più, senza paura. Non è importante entrare in un filone, ma dialogare con tutti avendo il senso delle radici, partendo da una base solida”. Nove, come detto, le sezioni che racconteranno la storia dell’arte oggi: L’arte come visione, che mette al centro il tema della spiritualità con uno sguardo multiculturale; L’arte e la materia nel corso del tempo; L’arte e la natura; L’arte e le religioni; L’arte tra disegno e scrittura: Iconicità e processo di produzione in architettura; Arte, potere e pubblico; L’arte i critici e gli spettatori; Voyage. In tutti questi temi, ci spiega la Presidente, “l’arte contemporanea avrà un ruolo fondamentale. Le tematiche peraltro sono molto ampie e sono declinate dal passato ai giorni nostri”. Si può accedere al congresso registrandosi (tutti i riferimenti sono sul sito web). “Abbiamo come aspettativa quella di attrarre un pubblico più ampio possibile e di dare ai giovani studiosi l’opportunità di sviluppare il proprio pensiero. Penso che le scienze umanistiche non siano affatto un lusso, ma elementi necessari per la società contemporanea. E con questo evento vogliamo dimostrarlo. Noi non siamo passatisti, possiamo essere addirittura l’avanguardia”.
– Santa Nastro
http://www.ciha-italia.it/florence2019/2018/04/07/sessions-papers/
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