Nelle campagne di Ostuni, il museo a cielo aperto dedicato alla scultura
In Valle D’Itria undici artisti italiani e internazionali inaugurano il nuovo festival dedicato alla scultura contemporanea e, in particolare, alla ceramica. Il format, che prevede anche una serie di mostre, workshop, talk e pubblicazioni, si concentra sulla collettiva intitolata “Morfologia delle Meraviglie”, allestita presso la Tenuta Diciassetteconi fino al 18 agosto 2019.
Regione estesa e morfologicamente diversificata, la Puglia è un luogo denso di stratificazioni culturali e caratteristiche territoriali affini. Il progetto espositivo, promosso da Officine Saffi (delle sorelle milanesi Laura e Maria Borghi), accoglie le opere site specific di Vincenzo D’Alba + Antonio Marras, Paolo Gonzato, Anders Herwald Ruhwald, Torbjørn Kvasbø, Morten Løbner Espersen, Shozo Michikawa, Johannes Nagel, Irina Razumovskaya, Alessandro Roma e Kati Tuominen-Niittylä.
L’intera operazione ha la forza di coinvolgere sensibilità, maestranze e professionalità variegate come quelle di artisti e designer che indagano il paesaggio e intervengono, in maniera armonica, mimetica, suggestiva e in alcuni casi spiazzante, confrontandosi con le peculiarità architettoniche, ancestrali, simboliche e vegetali che caratterizzano l’agro della Valle D’Itria.
LE OPERE E LA PERFORMANCE
Lo spazio espositivo, esplorato nella sua dimensione estetica, materica e urbana, si trasforma in un piccolo museo naturale a cielo aperto. Le opere eseguite in terracotta smaltata, argilla, terraglia, grès e porcellana, compensano, supportano e arricchiscono, attraverso varie soluzioni platiche, un linguaggio scultoreo formale e concettuale che ridefinisce i pieni e i vuoti e ridisegna le spontanee scenografie campestri di questa porzione di entroterra pugliese. In occasione dell’inaugurazione, avvenuta lo scorso 20 luglio, Loredana Longo (Catania, 1967) ha realizzato Creative execution #3 Victory, un momento performativo legato a una serie di atti durante i quali l’artista ha fatto brillare dei vasi di ceramica cruda ricomponendo e installando, subito dopo e in modo casuale, i frammenti distrutti dovuti alle esplosioni multiple.
‒ Giuseppe Amedeo Arnesano
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