Trento. Una mostra racconta l’economia globale
Galleria Civica, Trento – fino al 1° settembre 2019. In occasione del Festival dell’Economia, la Galleria Civica propone una collettiva che riflette sul mondo globale.
In occasione della 14esima edizione del Festival dell’Economia di Trento si è voluto gettare un ponte concettuale tra economia e arte contemporanea. I temi centrali di questo appuntamento erano la globalizzazione, il nazionalismo e la rappresentanza. Ad artisti che già erano stati individuati come precursori di questa coscienza politica e prontamente acquisiti, a suo tempo, dal MART, e ora nelle sue collezioni, come Andreas Gursky, Fischli & Weiss, Shirin Neshat, Wolfgang Tillmans sono stati affiancati artisti come Adrian Paci, Alessandro Calabrese, Brigitte Niedermair, Daniele Girardi, Dido Fontana, Discipula, Filippo Berta, Filippo Minelli, Giovanni Morbin, Hannes Egger, Ingrid Hora, Nicolò Degiorgis, Paolo Ciregia, The Cool Couple. Tutti, con le loro opere, hanno avuto una sensibilità nel produrre immagini, video e installazioni che riflettono l’esperienza visiva del mondo circostante.
Adrian Paci con The Column (2013) ha realizzato un video che racconta il viaggio di una nave-fabbrica che trasporta un grosso blocco di marmo e che viene lavorato a bordo. Il video di Filippo Berta Sulla retta via (2014) è il richiamo dello spostamento che continuiamo a vedere di persone che sembrano senza meta, corpi che vagano per vivere e vanno verso una condizione migliore. Molti altri si muovono nell’area della fotografia espansa, che riflette il caos dell’immagine nel nostro mondo, dove la destabilizzazione visiva è ormai endemica. Diverso è il lavoro proposto da Giovanni Morbin con Tergicristallo, dove due macchinari generano un vuoto che impedisce l’utilizzazione dello spazio espositivo. Una sorta di nulla meditativo che introduce all’opera successiva, visto che è la prima che si trova entrando in galleria. I due curatori, o meglio i due Virgilio, invitano a fare un percorso nel caotico mondo delle immagini, svegliando il visitatore da quel torpore visivo in cui ormai è precipitato, esangue e spaesato.
– Claudio Cucco
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