Airbnb, a casa del maestro. Nel centro di Bologna la dimora di Concetto Pozzati offre ospitalità
La casa studio di Concetto Pozzati diventa una dimora su Airbnb. Ecco come affittarla
A mettere online l’annuncio è il figlio Jacopo Pozzati che, sulla sua pagina Facebook, commenta “un sogno che diventa realtà” e condivide con i follower il link di Airbnb, noto sito per l’ospitalità worldwide, per prenotarsi e le immagini di una casa senz’altro molto amata. Quella del padre, Concetto, tra i più apprezzati maestri del ‘900, una vera e propria eminenza nella sua amata Bologna.
A CASA DEL MAESTRO
E infatti l’intrapresa, che a qualche purista non mancherà di far storcere il naso, si chiama proprio “a casa del maestro” come recita l’annuncio sulla piattaforma. Che dice anche: “Benvenuti nella Casa Dal Maestro, location unica nel pieno centro di Bologna nel cuore del Ghetto Ebraico. Loft open space di più di 110mq, fino a qualche anno fa studio di uno più grandi Pittori degli ultimi 100 anni, Concetto Pozzati. Potrete ripercorrere varie tappe della sua vita, tra opere d’arte, foto, libri ed oggetti che ne hanno contraddistinto la sua eredità culturale”. Un luogo al quale accedere con rispetto e cautela, dunque (e onore al merito agli eredi che hanno voluto aprire in maniera così fiduciosa e originale un luogo di tale importanza). Lo spazio si trova al piano terra di un tipico edificio felsineo e naturalmente il post elenca tutte le qualità: l’articolazione degli spazi, gli elettrodomestici che la compongono, e la presenza di un bel patio, sicuramente all’epoca di Pozzati un pensatoio e luogo di cene e riflessioni.
CHI ERA POZZATI
Figura di spicco dell’arte contemporanea italiana, Nato nel 1935 in Veneto, Pozzati è scomparso il 1 agosto 2017. Pittore, insegnante, educatore, ha studiato a Bologna e a Parigi. Il suo curriculum, ricco di mostre importanti, vanta cinque partecipazioni alla Biennale di Venezia, la prima nel 1964, anno in cui partecipa anche a documenta a Kassel. Tra il 1993 e il 1996 è assessore alla cultura del Comune di Bologna. Insegna alle Accademie di Belle Arti di Urbino e Venezia, cattedra che viene successivamente ereditata da Emilio Vedova. Figura poliedrica, dalla pittura a volte pop a volte surrealista, nel 1998 è direttore della Casa di Mantegna a Mantova. Partecipa a numerose mostre internazionali, quali la Biennale di Tokyo, la Biennale di Parigi, espone a Palazzo Grassi e alla Quadriennale di Roma. L’ultima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 2009. Nel 2014 la Casa dei Pensieri gli assegna la Targa Volponi. Ci sarebbe ancora molto da dire su questa persona che ha segnato un prima e un dopo nella cultura e nell’arte bolognese e non solo, ma già questi dettagli lasciano intendere la portata dell’esperienza che aspetta il fortunato visitatore. E c’è già chi ha fatto un test: si chiama Andrea e ha lasciato la prima recensione in calce all’annuncio: “Non il solito spazio arredato con pezzi di design ma in fondo freddo, qui si respira davvero l’anima dell’artista: mobili vintage rivisitati, le opere d’arte pop alle pareti, libri d’autore, i pennelli del pittore (…) Insomma il modo migliore per godersi l’anima di questa città”. Una bella storia? Sì. Ma anche un’occasione di riflessione sull’eredità che gli artisti contemporanei lasciano oggi. Se agli eredi va il merito di aver trovato un modo originale di portare avanti la memoria del padre, facendone conoscere il lavoro al più ampio numero di persone, ci chiediamo se forse le istituzioni non dovrebbero impegnarsi maggiormente sulla salvaguardia “pubblica” delle case e degli studi dei grandi artisti.
-Santa Nastro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati