La semantica dell’immagine. Rosa Foschi a Firenze
Galleria Il Ponte, Firenze ‒ fino al 31 ottobre 2019. Artista poliedrica e dai molteplici linguaggi, Rosa Foschi è omaggiata con una mostra specifica sulla produzione fotografica, affiancata da tre lungometraggi in 35 mm.
Caratterizzata da una poetica visionaria e intrisa di parole ‒ spesso anche solo suggerite, rimaste sospese fra un’immagine e l’altra ‒, Rosa Foschi (Urbino, 1943) è un’artista le cui composizioni fotografiche ricordano i collage cubisti di Braque o Léger, invadono lo sguardo dell’osservatore con elementi a prima vista disomogenei, caotici, discordanti. In realtà, ognuna di esse è un piccolo mondo artistico, intellettuale, ma anche intimo, denso di richiami a Leonardo, a Piero della Francesca, al Rinascimento, alla Metafisica e al mondo del cinema. Polaroid costruite come felliniani set cinematografici, associazioni e accostamenti d’immagini in libertà che acquistano un valore semantico, quasi un “parolibero” palazzeschiano intriso d’ironia. L’accostamento con i lungometraggi allarga la visione della mostra su un’idea d’immagine che l’artista vuole venga scoperta con attenzione, ricostruita semanticamente ricercando i legami fra i vari elementi che la compongono.
‒ Niccolò Lucarelli
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