Firenze: 6 cose da sapere su Lo schermo dell’arte Film Festival 2019
Diretto da Silvia Lucchesi, il festival arricchirà l’offerta culturale fiorentina fino a domenica 17 novembre, con proiezioni, anteprime e talk. L’apertura è affidata all’anteprima nazionale del nuovo progetto di Philippe Parreno, mentre il focus annuale accende i riflettori sull’artista britannico Jeremy Deller.
PHILIPPE PARRENO A LO SCHERMO DELL’ARTE
La seconda presentazione pubblica di No More Reality Whereabouts (2019), ultima fatica di Philippe Parreno è l’opera scelta per l’apertura della kermesse. Definito un “film di film”, raccoglie estratti di 13 precedenti opere dell’artista, coprendo due decenni della sua attività. Gli spettatori potranno assistere a una proiezione presentata come “ibrida, sospesa tra la retrospettiva e la creazione di una nuova opera”. Ad accompagnarla, l’esecuzione di brani dal vivo del pianista Mikhail Rudy; l’introduzione è affidata a Dhalang, maestro del teatro delle ombre indonesiano, che reciterà un brano.
JEREMY DELLER PROTAGONISTA A FIRENZE
Come anticipato da Artribune a settembre, Jeremy Deller presenterà al festival fiorentino l’anteprima italiana il suo ultimo film, Putin’s Happy (2019). Vincitore del Turner Prize 2004, tra gennaio e marzo di quest’anno l’artista britannico ha filmato il contesto londinese, raccogliendo le voci pro e anti Brexit. Il risultato restituisce uno spaccato acuto della nostra epoca, attraversata dall’ascesa dei movimenti nazionalisti, con i loro simboli e il loro vocabolario. Non solo nel Regno Unito. Deller, scelto per il focus annuale del festival, sarà a Firenze per l’appuntamento e oltre alle proiezioni dei suoi lavori, Lo Schermo dell’arte offre l’occasione per ascoltarlo dal vivo. Giovedì 14, alle 15.30, sarà in conversazione con Antonia Alampi, co-direttrice artistica SAVVY Contemporary, e curatrice della quadriennale olandese Sonsbeek 2020-2024, al Cinema La Compagnia.
LE PRODUZIONI ITALIANE
Un colpo d’occhio al programma 2019 rivela un rinnovato interesse verso le produzioni italiane. L’attenzione al “made in Italy” del settore moving images è confermata, in primis, dell’anteprima mondiale di Welcome Palermo (2019) di MASBEDO. Spazio anche alla prima nazionale del doc Ettore Spalletti (2019) di Alessandra Galletta, che non può prescindere dal racconto del viscerale legame tra l’artista, recentemente scomparso, e il suo Abruzzo. In calendario anche Nelson – Jorit e il condominio dei diritti (2019) di Omar Rashid, che restituisce il work in progress del murale commissionato allo street artist napoletano Jorit e realizzato in piazza Leopoldo, a Firenze, e Cy Dear (2019). Diretta da Andrea Bettinetti, quest’ultima pellicola rende omaggio al pittore, illustratore, scultore e fotografo Cy Twombly, a otto anni dalla scomparsa.
LA COLLABORAZIONE CON IL CENTRO PECCI DI PRATO
Nel segno dell’interesse verso le produzioni italiane, di respiro marcatamente internazionale, si colloca anche la prima mondiale di Romanistan di Luca Vitone. Si tratta del film associato al multiforme progetto vincitore della IV edizione del bando Italian Council (2018), il concorso dedicato alla promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo. Il film e la mostra omonima, inaugurata nei giorni scorsi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, ripercorrono le tappe del viaggio che ha condotto l’artista da Bologna a Chandigarh, sulle orme delle comunità Rom e Sinti che nel VIII e il XIV secolo si spostarono dall’India nord occidentale alla volta dell’Italia.
DA LETIZIA BATTAGLIA A OLAFUR ELIASSON
Come di consueto, la programmazione include produzioni dedicate a figure molto note. È il caso del doc Letizia Battaglia – Shooting the Mafia (2018), in cui Kim Longinotto tratteggia un ritratto intimo e fedele della fotografa siciliana e della città di Palermo. In calendario anche la prima italiana di Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device (2019) di John O’Rourke, che svelta il dietro le quinte della mostra Real Life in corso alla Tate Modern di Londra.
LA MOSTRA VISIO A PALAZZO STROZZI
Aperta fino a domenica 1 dicembre, a Palazzo Strozzi, VISIO. Moving Images After Post-Internet testimonia l’impegno del festival verso gli artisti under 35 che operano nel settore delle immagini in movimento. Esito della Open Call lanciata nei mesi scorsi, la mostra è stata preceduta dalla selezione degli oltre 100 artisti provenienti da 35 diversi paesi che si sono candidati quest’anno. Nel corso del weekend sarà assegnato il VISIO. Young Talent Acquisition Prize, giunto alla quinta edizione.
-Valentina Silvestrini
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