Quel mazzolin di fiori. Bertozzi & Casoni a Bologna
Museo Morandi, Bologna – fino al 6 gennaio 2020. Solo degli scultori straordinari e un maestro della pittura possono permettersi di elogiare i fiori finti. Bertozzi & Casoni si confrontano con Giorgio Morandi, a cui dedicano tre loro opere in ceramica che, accanto alle tele, innescano un rapporto armonico attraverso il tempo, gli stili e le tecniche.
Di rose, precisamente, è quel “mazzolin” protagonista di un piccolo ma raffinatissimo focus espositivo allestito nel corridoio centrale del Museo Morandi di Bologna: uno stesso soggetto è infatti ritratto nei dipinti di Giorgio Morandi e nelle sempre sorprendenti ceramiche del duo imolese formato da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni. Le rose del pittore bolognese, ancora oggi conservate nella casa di via Fondazza, erano essiccate o di seta: fiori finti, destinati a raccogliere la polvere, “creando effetti tonali a Morandi per nulla sgraditi e forse per questo volutamente ricercati”. E altrettanto finte sono le rose di Bertozzi & Casoni, la cui abilità nel comporre opere in ceramica è fuori discussione, come fuori discussione è la loro profonda riflessione sulle capacità dell’arte di imitare la natura, al contempo stravolgendola e creando, con accostamenti particolari, contesti inediti che talvolta sfiorano il Surrealismo. I tre vasi realizzati in omaggio a Morandi, vere e proprie sculture dipinte, rievocano quel senso fiammingo di natura morta che è anche memento mori, meditazione sulla caducità della vita e delle cose materiali; non a caso sui petali si appoggiano tranquilli dei coleotteri; “la vita. Finta sì, ma che par vera”, sentenzia un ammirato Eugenio Riccomini nella presentazione della mostra.
‒ Marta Santacatterina
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