Carmi figurati. Giuseppe Caccavale a Bari
Doppelgaenger, Bari – fino al 20 gennaio 2020. Sulle pareti della galleria Giuseppe Caccavalle affronta la complessa traduzione di parole in immagini con i testi che il poeta russo Osip Mandel’stam ha dedicato a Dante nella sua nota conversazione.
Carmi figurati, ossia crossover di poesia e pittura, estesi sull’intonaco della galleria Doppelgaenger in un progetto, curato da Chiara Bertola, che propaga con figure e parole la Conversazione di Osip Mandel’stam dedicata a Dante, scritta negli Anni Trenta e pubblicata in Russia nel 1967. G
Giuseppe Caccavale (Afragola, 1960) gioca su un registro sinestetico, convertendo la poesia in pittura parlante con una scrittura, in italiano e in cirillico, predisposta in andamenti decorativi a formare silhouette che circoscrivono figure disegnate a pastello grasso. Mani, occhi, volti, ispirati dall’opera dei monaci benedettini, dei pittori fiamminghi e da artisti come Rabano Mauro e Opicino de Canistris. Parole diventate oggetti, suggerisce la curatrice, affidate a un blu ceruleo di spirituale respiro, atmosferico al punto da assumere una valenza installativa. Sul registro inferiore, altre parole, in ordinati schemi ritmici, riportano le poesie del ciclo Ottave, sempre di Mandel’stam, e alcune fotografie, scattate in Armenia dall’autore, e fanno da contrappunto alla densa partitura murale.
‒ Marilena Di Tursi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati