La verbo-visualità di Mirella Bentivoglio. In Salento
Museo Cavoti, Galatina – fino al 30 novembre 2019. Coralità è una parola che serve a comprendere la portata concettuale e linguistica di Mirella Bentivoglio nell’arte contemporanea. Questa mostra lo ribadisce.
Sono stati due gli ambiti operativi nel lavoro di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, 1922 – Roma, 2017): se da un lato, come intellettuale e curatrice, si è molto impegnata per il sostegno delle artiste donne, soprattutto negli Anni Settanta e Ottanta, attraverso pubblicazioni e mostre di ampio respiro, come creativa si è concentrata con rigorosa attenzione sullo studio del rapporto tra parola e immagine, con esiti efficaci che l’hanno resa protagonista della poesia verbo-visiva, anche a livello internazionale. In anni di riscoperta del suo lavoro, una mostra in Salento approfondisce soprattutto la sua indagine sul linguaggio, con opere che studiano i segni fonetici, con ironici giochi verbali che ne moltiplicano radicalmente il significato. Nascono così palinsesti di immaginari compositi, che questa mostra mette in scena attingendo da collezioni private. I due curatori, Salvatore Luperto e Anna Panareo, da molti anni si stanno impegnando con energia per far transitare in Salento gli esiti migliori delle ricerche della verbo-visualità. Tra collage, serigrafie e sculture, la mostra accompagna anche la pubblicazione del libro L’Assente (Edizioni Milella), uscito di recente.
‒ Lorenzo Madaro
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