Cinque artiste in piscina. A Bari
Muratcentoventidue, Bari ‒ fino al 30 novembre 2019. Swimming pool, ovvero la piscina simbolo di precari equilibri esistenziali in una mostra firmata da cinque artiste che riflettono sull’argomento con video e fotografia.
La piscina come metafora esistenziale, sorta di mare addomesticato e per questo oggetto di celebrazioni letterarie e cinematografiche, è alla base di Swimming pool, una collettiva al femminile ospitata da Muratcentoventidue. Nella variante senza acqua, la piscina genera maggiore inquietudine e può assumere il ruolo risarcitorio di un muro del pianto su cui scaricare crisi e tensioni (Sissa Micheli). Se è quella dismessa di un hotel cinese decaduto, può diventare il palcoscenico di una performance che si addentra nelle oscillanti contraddizioni di un Paese in mastodontica ascesa (Elena Knox). Quando invece c’è l’acqua e la piscina è funzionante, si aprono diverse possibilità: si introduce il movimento nelle ritmate immersioni di Debora Vrizzi, caricate di riferimenti alla mitologia, o nelle acrobatiche e astratte traiettorie dei nuotatori, viste dall’alto e trasformate in liquidi caleidoscopi da Liliana Orbach. O, ancora, si offre il fianco all’ironico mimetismo di Jaye Rhee che, con improbabili turbanti, riprende la foggia di orsi polari e cigni presenti nelle oleografiche decorazioni del suo ameno specchio d’acqua.
‒ Marilena Di Tursi
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