Eredità d’artista. Una collettiva a Torino
Quartz Studio, Torino – fino all’11 gennaio 2020. Un gruppo di artisti contemporanei indica il titolo del libro che vorrebbe tenere con sé dopo aver perso l’ultimo treno della giornata.
Ryan Gander e Jonathan P. Watts, curatori del progetto non profit The Annotated Reader, hanno chiesto ad artisti, designer, scrittori, fondatori di enti e musicisti di immaginare di aver perso l’ultimo treno del giorno. Fine della corsa. A quel punto, “Quale testo vorresti che ti tenesse compagnia durante la notte?”. Le risposte raccolte sono state ben 281 e hanno interessato personalità come Marina Abramović, Art & Language, Paul Clinton, Tom Godfrey, Ragnar Kjartansson, Sarah Lucas, Alistair Hudson e Hans Ulrich Obrist. Per la prima volta in Italia e precisamente presso Quartz Studio a Torino, il progetto è diventato una mostra – rettificando, come da sottotitolo: “una pubblicazione-mostra, o mostra-pubblicazione”, poiché la mostra ha previsto la stampa di ciascun contributo in una tiratura limitata di cento copie disponibili per i visitatori, insieme alla possibilità di comprare una chiavetta USB con i contenuti – che scava nella soggettività degli artisti grazie alle annotazioni e ai commenti riguardanti gli argomenti più disparati.
ANNOTAZIONI PER IL FUTURO
Gli appunti e le chiose ai testi hanno reso il materiale testimonianza dei nostri tempi; la documentazione è diventata una risorsa formativa libera e accessibile, da usare come strumento d’insegnamento di cultura e di etica per le generazioni future o come semplice archivio dei ricordi e dei punti di vista dei “campioni” della società contemporanea che hanno partecipato. Impossibile non pensare al Voyager Golden Record, il disco d’oro dell’omonima sonda, lanciato nel 1977 e tuttora in viaggio nello spazio, contenente immagini e suoni del mondo. Qualora una forma di vita incapperà nel disco, potrà ascoltare dei saluti e dei messaggi di pace registrati in 55 lingue, nonché una campionatura di suoni e immagini della Terra (dalla Sagra della primavera di Stravinsky a fotografie di uomini che mangiano). E chissà che in un futuro lontanissimo non sopravviva qualche foglio di The Annotated Reader: un nobile messaggio d’umanità, un’eredità in nome dell’arte e della sua onnicomprensiva ricerca di senso.
‒ Federica Maria Giallombardo
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