Tra spazio e materia. Beatrice Gallori a Bologna
Galleria Stefano Forni, Bologna – fino al 26 gennaio 2020. Le trasformazioni cellulari e della natura sono al centro dell’indagine artistica di Beatrice Gallori.
La sfera come forma primordiale, come immagine del movimento cellulare ‒ essenza stessa della vita ‒ è la figura simbolo della ricerca di Beatrice Gallori (Montevarchi, 1978).
I monocromi plastico pittorici a cui ci ha abituato creano installazioni che vivono lo spazio, narrando le trasformazioni e le mutazioni, in sostanza l’energia propria, della natura. Superfici lucide e sinuose che, pur avvicinandosi concettualmente alle estroflessioni, declinano l’approccio alla terza dimensione a partire dall’infinitesimamente piccolo.
Nella mostra ‒ che segna i primi dieci anni della carriera dell’artista ‒ alla Galleria Stefano Forni di Bologna emergono due nuove direttive d’indagine della Gallori, sempre più concentrata sull’analisi della superficie erosa, che in Cell re-GENERATION conquista una dimensione quasi di materia lunare, e sul movimento cellulare che travalica il confine della tela, non solo attraverso gocce o aggregati di sfere-cellule, ma anche attraverso elementi che affiorano dalla parete e in modo autonomo si muovono sulla superficie parietale. La conquista dello spazio continua.
‒ Alessandra Frosini
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