Libere tutte. Donne-artiste in mostra a Casa Testori
Casa Testori, Novate Milanese – fino al 16 febbraio 2020. Quella che fu la dimora di Giovanni Testori mette in mostra le artiste più attive del nostro Paese, con particolare attenzione a temi oggi molto discussi tra cui la natura e le differenze di genere.
L’antologica tutta al femminile è allestita in un luogo non casuale: Casa Testori prosegue la sua ricerca sull’arte italiana iniziata con Graffiare il presente, presentando opere assolutamente in grado di adeguarsi al contesto domestico dello spazio espositivo senza perdere la propria carica rivoluzionaria. Le artiste in mostra appaiono libere, come suggerisce il titolo della mostra, prive di schemi e preconcetti, volenterose di mostrare la propria ricerca personale attraverso diversi linguaggi artistici, svincolate da qualsiasi tipo di censura nei confronti di tematiche spigolose. Tutte le sale della casa, dal soggiorno alla cantina, sono accuratamente allestite dalle protagoniste, il cui studio sulla funzionalità delle finestre, delle librerie e degli elementi di arredo propri di Casa Testori emerge con forza.
LE ARTISTE IN MOSTRA A CASA TESTORI
Il fil rouge di una produzione così varia è l’attenzione alle tematiche del presente: gli abusi sulle donne è una di queste. Debora Hirsch, attraverso un video in forma di dittico, spiazza lo spettatore urlando in gran silenzio la violenza verbale e fisica di cui le donne sono vittime ogni giorno. Gli effetti drammatici del cambiamento climatico sono, invece, approfonditi da Isabella Pers che, con disegni che riproducono le schermate di siti web, propone viaggi in luoghi destinati a scomparire tra i quali figura anche Venezia. L’immigrazione contemporanea è, infine, la protagonista di Pietas, una riscrittura del mito di Medea proposta da Elisabetta Di Sopra, che suggerisce una dolorosa riflessione sulle madri che ignorano il destino dei figli. Appaiono, ancora, installazioni vegetali, sculture provocatorie, opere di grafica, e vi è persino la possibilità di navigare su un sito web, declinazione della ricerca artistica di Maria Morganti.
DALLA PARTE DELLE DONNE
L’intento della mostra appare riuscito: non vuole essere una banale tendenza del momento a schierarsi dalla parte di donne vittime. Si tratta, piuttosto, di una riflessione che permette l’archiviazione momentanea delle questioni di genere per poter più neutralmente indagare l’energia, la creatività e la forza travolgente delle opere delle donne nel sistema dell’arte contemporanea.
In mostra anche Renata Boero, Linda Carrara, Silvia Giambrone, Iva Lulashi, Lalla Lussu, Elena Mazzi, Beatrice Meoni, Nazzarena Poli Maramotti, Michela Pomaro, Laura Pugno, Chris Rocchegiani, Giorgia Severi, Marta Spagnoli, Esther Stocker, Sara Tirelli, Lucia Veronesi, Serena Vestrucci.
‒ Giulia Pacelli
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